Sull’odio e le ostilità. Storie e frammenti
Per «Produzioni Ininterrotte», il festival dedicato alla letteratura del lavoro, ospite Enrico Gusella con un racconto drammatico sulle violenze e i maltrattamenti alle persone, ai lavoratori nei posti di lavoro.

Il libro “Sull’odio e le ostilità. Storie e frammenti” è un racconto drammatico sulle violenze e i maltrattamenti alle persone, ai lavoratori nei posti di lavoro. Il volume affronta nello specifico il fenomeno del “mobbing”, un grave e squallido reato che si perpetua ai danni del lavoratore e quindi della persona, con danni irreversibili che segneranno l’individuo per tutta la propria esistenza. Come ricorda nel testo introduttivo al volume Laura Nota – professoressa ordinaria presso il Dipartimento FISPPA dell’Università di Padova e direttrice del Corso di perfezionamento “Raccontare la verità. Come informare promuovendo una società inclusiva”, da cui prende forma il libro di Gusella – “Con questo volume l’autore ci prende per mano e ci conduce, inizialmente, nei meandri delle miserie umane, dell’odio, dell’ostilità, delle modalità utilizzate per infliggere, spesso deliberatamente, sofferenza, male; un viaggio nella banalità del male, direbbe Arendt. I frammenti sono significativi e forti, vanno al cuore di ferite, delle loro conseguenze, di cinismo e cattiveria. Si legge di mezzi con cui esercitare il potere di opprimere, di far sperimentare discriminazione, violenza, esclusione, azioni asimmetriche tese ad impedire la partecipazione, a fiaccare la resistenza, a creare dominazione e subordinazione. Si sente la volontà di annientare le voci degli altri, di far interiorizzare un senso di inferiorità e impotenza, di far percepire mancanza di possibilità, di produrre torsioni verso la conformità e l’obbedienza.
Emerge un volto cinico dei rapporti umani; il cinismo è al centro, e con esso l’agire a vantaggio del solo interesse personale, per massimizzare i vantaggi e i guadagni. Sembra emergere l’idea che esso è l’unico modo oggi per stabilire relazioni con gli altri. E qui cadiamo in una trappola, perché come ben traspare, leggendo con attenzione, si innesca un circolo vizioso da cui risalta il cinismo per chi lo agisce, e si associa via via a peggiori condizioni di salute, a prestazioni di minori qualità, alla riduzione di una vita sociale capace di infondere benessere.
Il percorso narrativo si snoda dalla metafora della porta e degli specchi come un segno dell’Io e di apertura agli Altri, alla vita contro la morte, per poi trattare delle violenze e delle ostilità nei luoghi di lavoro, alle forme più violente di mobbing che implicano umiliazioni, vessazioni, aggressioni, insulti, e quanto concorre all’annientamento della persona e del lavoratore.
Enrico Gusella
Enrico Gusella (Padova, 1962), laureato in D.A.M.S. – indirizzo Arti Visive – all’Università degli Studi di Bologna. Master interuniversitario in CUDIRIM – Cultura e Diritto delle Immagini – all’Università degli Studi di Firenze. Critico e storico delle arti si è perfezionato in “La circolazione dell’opera d’arte: tra cultura, tutela e investimento” all’Università degli Studi di Brescia (Dipartimento di Giurisprudenza). Si è perfezionato in Sociologia Visuale, Filosofia Estetica, Psicologia Analitica e Critica d’Arte all’Università degli Studi di Milano. Specializzato in “Raccontare la verità. Come informare promuovendo una società inclusiva”, istituito da Università degli Studi di Padova e Federazione nazionale Stampa italiana. Specializzato in “Etica Pubblica” all’Università degli Studi di Trieste. Si occupa di Storia e critica delle arti, Poetiche del paesaggio, Diritti Umani, Organizzazioni e culture della Pubblica Amministrazione. È giornalista/pubblicista, già collaboratore de “Il Sole 24 Ore”, “La Repubblica/Napoli”, “Il mattino di Padova”, “L’Adige”, “Il Giornale di Vicenza” e “L’Arena”.