Lo spazio sonoro nasce dove il suono incontra il silenzio, dove i nostri due strumenti, in nostri due archi, dialogano, si cercano, si respingono. In questa dimensione, la musica non è solo una successione di note, ma costruzione di un territorio acustico che si modella nell’ascolto e nei nostri gesti. Gli autori ci hanno offerto brani che fondono il respiro del folklore in giungla sonora, viva e pulsante (Villa-Lobos); miniature intime, complici di un instabile equilibrio tra voce e ombra (Glière); spazi sonori che si trasformano in architettura pura, giochi di specchi, imitazioni, movimento, danza (Ravel).
Daniele Rumi, violino
Matilde Pesenti, violoncello
Programma:
Heitor Villa-Lobos: Chôros bis
Reinhold Glière: 8 pezzi per violino e violoncello op. 39
Maurice Ravel: Sonata per violino e violoncello