Giovedì
20
Novembre
L'Antigone di Maria Zambrano come spazio ipogeico infinitamente risonante, a cura di Margherita Anselmi.
Ne La tumba de Antigona Maria Zambrano rilegge in chiave vitalistica, arcaica e insieme rivoluzionaria la vicenda sofoclea, perché influenzata dalla religiosità mediterranea del mondo antico, dove però il culto della grande madre è l'alternativa al mondo platonico, che «vede vittoriosa la maschia spiritualità ascetica sopra il femminino eterno». Si scoprirà una giovanetta tebana che non muore ma vive indefinitamente e delira oracolando, trovando nella tomba appaesamento e fonte inesauribile di parola e vita.