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Sabato
19
Luglio

The dawn of the cello

Meditazione musicale a Ossuccio per LacMus Festival

Ritornano anche quest’anno le Meditazioni musicali al Santuario della Beata Vergine del Soccorso a Ossuccio. Il focus dell’edizione 2025 è sulle composizioni che segnano l’inizio della letteratura per violoncello solista. The dawn of the cello raccoglie diverse espressioni musicali che vedono il violoncello affrancarsi dal ruolo di strumento del basso continuo per cantare in autonomia. La letteratura solistica per violoncello sembrerebbe infatti iniziare dalle Suite di Bach, ma durante buona parte del Seicento fioriscono sperimentazioni di cui il maestro tedesco rappresenta l’apice nel secolo successivo. Da Alessandro Scarlatti a Domenico Gabrielli, diversi autori italiani lavorano sullo strumento e il pubblico di LacMus potrà scoprire le loro opere grazie all’interpretazione di Lucia Swarts e del clavicembalista Riccardo Doni.

Scorrendo i programmi delle stagioni concertistiche, ma anche i piani di studio dei conservatori, si ha l’impressione che la letteratura per violoncello solista abbia inizio con le sei Suite bachiane. In realtà i lavori del maestro di Eisenach sono il punto di arrivo di un lungo periodo di esperimenti — e di risultati — che attraversa buona parte del Seicento. La fase di ricerca pionieristica sul violoncello trova terreno fertile tra Bologna e Modena: un musicista bolognese che decide di sperimentare con lo strumento solo, senza accompagnamento, è Domenico Gabrielli, che compone sette Ricercari, di cui Lucia Swarts proporrà il Primo e il Terzo. Gabrielli era un autentico virtuoso dello strumento, tanto da essere conosciuto con il soprannome di “Minghin dal viulunzaal". Fu ammesso a soli diciassette anni nella prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna e lavorò come violoncellista presso la Cappella di San Petronio. Attivissimo come compositore di opere e di oratori, è tuttavia ricordato soprattutto per i suoi lavori strumentali. Con i colleghi della cosiddetta scuola emiliana, Bononcini, Borri e Franceschini, si adoperò per liberare il violoncello dalle funzioni di accompagnamento, conferendogli il ruolo di voce solista. Questo aspetto innovativo è presente anche nella produzione operistica e vocale da camera, ma risulta più evidente nelle Sonate e nei Ricercari, dove i temi, trattati con notevole grazia contrappuntistica, rivelano una spontaneità espressiva ancora inedita nella musica strumentale dell'epoca.

Operista prolifico come Gabrielli, attivo fra Roma e Napoli e più anziano di Bach di una sola generazione, è Alessandro Scarlatti, che ci ha lasciato Tre Sonate con basso continuo, dall’impianto generale simile a quello delle Suite di Bach — ciascun movimento ha alla base un andamento di danza più o meno idealizzato — ma più melodiche, più cantabili, verrebbe da dire più operistiche, appunto. Le Sonate si articolano in quattro movimenti, iniziando tutte con un Largo seguìto da un tempo più rapido, e scelgono come tonalità d’impianto re minore, do minore e do maggiore.

Nell’ideazione del programma musicale di questo concerto, Riccardo Doni e Lucia Swarts creano un ponte fra i due compositori italiani e Johann Sebastian Bach, di cui la violoncellista interpreterà la Suite n. 4 in mi bemolle maggiore, dopo aver presentato le prime tre nel concerto all’Abbazia di San Benedetto in Val Perlana. Questo ponte è rappresentato dalla trascrizione cembalistica che Bach fece di un Concerto di Vivaldi, nota come Concerto in re maggiore Bwv 972. Non si tratta certo di un unicum nel catalogo bachiano: numerosi furono i concerti di autori italiani e tedeschi da lui trascritti durante la permanenza alla corte del Principe di Sassonia - Weimar, tra il 1708 e il 1717. Lo studio approfondito del concerto italiano e della sua caratteristica alternanza Tutti / Soli portò Bach a confrontarsi con il suo principale esponente, Antonio Vivaldi, del quale negli anni 1713-1714 trascrisse diverse pagine. Il Concerto in re maggiore fa parte della raccolta L’estro armonico e presenta caratteri particolari quanto a concezione formale e scrittura virtuosistica, di rara bellezza ed equilibrio.

Lucia Swarts ha studiato con Anner Bijlsma e Lidewij Scheifes presso il Koninklijk Conservatorium dell’Aia, dove ha conseguito il diploma nel 1982. Nell’anno dei suoi esami finali, ha debuttato con un recital nella Kleine Zaal del Concertgebouw di Amsterdam, come vincitrice del concorso New Vintage per giovani musicisti. Oltre alle sue esibizioni come solista, ha dedicato molto tempo ed energia all’esecuzione di musica di ogni epoca in diverse formazioni di musica da camera, utilizzando strumenti appropriati al periodo storico. Oltre al violoncello moderno, suona anche la viola da spalla, il violoncello barocco, la basse de violon e il violoncello piccolo. Sebbene la musica antica occupi un posto speciale nel suo cuore, non si limita all’interpretazione del violoncello storico, ma si dedica anche al repertorio romantico e contemporaneo. Ha un profondo amore per Bach ed è convinta della grande influenza che la sua musica ha esercitato su compositori successivi, tra cui Beethoven, Reger, Brahms, Mendelssohn e Gubaidulina. Dal 1983, Lucia è primo violoncello dell’orchestra barocca della Netherlands Bach Society e suona anche nel Residentie Bach Ensemble e nel Tulipa Consort. Ha fatto parte dell’ensemble Asko|Schönberg dal 1983 al 2017. Ha partecipato a numerose registrazioni con questi ensemble e con direttori come Reinbert de Leeuw, Oliver Knussen, Gustav Leonhardt, Jos van Veldhoven e Sigiswald Kuijken.

Nato a Milano, Riccardo Doni ha studiato organo e clavicembalo con Lorenzo Ghielmi e Jean-Claude Zehnder. Non ancora ventenne, diventa direttore artistico dell’Associazione Musica Laudantes di Milano e dell’omonimo gruppo vocale, con cui si esibirà fino al 2009; negli anni Novanta guida inoltre le formazioni della Nuova Polifonica Ambrosiana e dei Madrigalisti Ambrosiani.

In qualità di clavicembalista e organista, dal 1994 collabora stabilmente con l’ensemble Il Giardino Armonico, diretto da Giovanni Antonini, esibendosi in tutto il mondo con solisti di fama internazionale. Dal 2002 inoltre è clavicembalista dell’ensemble Imaginarium, fondato dal violinista Enrico Onofri e specializzato nel repertorio vocale e strumentale italiano del Sei-Settecento. Dal 2008 suona insieme con il violinista Giuliano Carmignola. Dal 2011 al 2024 è stato direttore musicale dell’Accademia dell’Annunciata, progetto dedicato alla formazione di giovani talenti e indirizzato alla prassi esecutiva barocca e classica con strumenti originali. È docente di basso continuo presso il Conservatorio di Parma. Ha registrato per Amadeus, Decca, Deutsche Harmonia Mundi, Naive, Opus 111, Passacaille, Stradivarius. Dal 2018 lavora in esclusiva per Arcana, con l’Accademia dell’Annunciata.

Il Santuario della Beata Vergine del Soccorso è situato a 400 metri di altitudine e può essere raggiunto esclusivamente a piedi, attraverso una suggestiva passeggiata su sentiero ciottolato, della durata di circa 25 minuti, per un dislivello di un centinaio di metri. La partenza avviene dalla IV Cappella della Via Crucis, in Piazza Giovanni XXIII, in località Ossuccio.

Biglietti: I posti, gratuiti, sono prenotabili su Ticketmaster.

Informazioni

Prezzo: ingresso libero

Contatti

Telefono: +39034455187
Email: [email protected]

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Organizzatore

Data e Ora

Inizio: sabato 19 luglio 2025 18:30

Fine: sabato 19 luglio 2025 20:00

Giorni di apertura
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Luogo

Ossuccio, Santuario della Madonna del Soccorso, via Santuario