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Giovedì
10
Luglio

Musica tra le barche per LacMus Festival

Concerto al Museo Barca Lariana

EVENTO CONCLUSO

Il concerto Musica tra le barche, si divide in due parti ben distinte. La prima è dedicata a un grande virtuoso del clarinetto di oggi, Anton Dressler, creatore di una musica che esplora a fondo le risorse tecniche ed espressive del suo strumento. All’interno delle sale del Museo della Barca Lariana, l’artista, ospite di LacMus festival sin dalle primissime edizioni, presenterà Livemovement 1 e 2 per clarinetto e live electronics. I due momenti musicali saranno inframmezzati da una visita guidata al Museo della durata di circa 45 minuti. Livemovement è qualcosa di diverso da un concerto, è piuttosto un progetto innovativo in cui il clarinetto si fonde con il live electronics. Attraverso la manipolazione elettronica in tempo reale, Dressler amplia le capacità espressive del suo strumento, creando un universo sonoro fatto di rifrazioni, giochi ritmici e improvvisazioni. Ogni esecuzione rappresenta un unicum ed esplora spazi musicali nuovi.

Nato nel 1974, Anton Dressler ha suonato con colleghi del calibro di Mischa Maisky, Jean-Yves Thibaudet, Bruno Canino, e preso parte a numerosi festival. Come primo clarinetto ha collaborato con le Orchestre da Camera di Mantova e di Padova e con i Pomeriggi Musicali di Milano. Attualmente insegna musica da camera all’Accademia Incontri e clarinetto nei Conservatori di Trento e Cremona. Diversi autori gli hanno dedicato la loro musica e la sua passione per il live electronics lo ha portato a esplorare egli stesso il mondo della composizione.

La seconda parte del concerto si tiene sulla terrazza del Museo ed è costruita intorno a Ravel, grazie alla presenza del pianista Axel Trolese, che festeggia quest’anno i suoi primi dieci anni di una brillante carriera iniziata grazie alla vittoria del Premio Casella, seguita da importanti riconoscimenti come la borsa di studio Giuseppe Sinopoli da parte della Presidenza della Repubblica Italiana. Trolese si è formato al Conservatorio Nazionale di Parigi, all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, alla Queen Elizabeth Music Chapel e alla Schola Cantorum di Basilea ed è stato allievo anche di Louis Lortie. Attualmente insegna al Conservatorio di Castelfranco Veneto.

Grande appassionato di musica spagnola, ha registrato in due album l’integrale di Iberia di Albéniz per Da Vinci Classics, insieme ad opere di De Falla, Turina, Ravel e Mompou. Ed è proprio dalla Spagna, terra che tanto ha ispirato Ravel, che ha inizio il suo concerto al Museo della Barca Lariana, con le Danzas fantásticas op. 22 di Turina. Questo trittico è probabilmente l’opera più conosciuta e più amata dell’autore. Ispirata alla novella La orgía di José Más, di cui reca numerose citazioni in partitura, nasce nel mese di agosto 1919 come opera per solo pianoforte, ma subito viene orchestrata. La versione originaria è presentata dallo stesso Turina in un concerto della Società Filarmonica di Málaga. La prima danza è una jota aragonese, la seconda ha il tempo asimmetrico di 5/8 tipico delle danze basche e infine la terza è una farruca andalusa.

Si rimane in Spagna con Albeniz e la sua Alborada da Recuerdos de viaje op. 71. La raccolta è una serie di miniature ispirate al compositore catalano dai suoi numerosi viaggi e scritta fra il 1886 e il 1887.

Seguono i luminosi Jeux d’eau à la Villa d’Este di Liszt, pagina assai nota e di grande impegno virtuosistico, indispensabile per rendere la continua e inafferrabile mobilità dei getti d'acqua. Siamo negli anni Settanta dell’Ottocento e nessuno mai aveva scrìtto sinora una musica dai colori cosi cangianti ed iridescenti, che eserciterà una potente influenza sui compositori delle nuove generazioni, quali Debussy, Respighi e soprattutto Ravel.

Ed è proprio a Ravel – quello della fascinazione iberica - che approda il programma del concerto, con Pièce en forme de habanera (nella trascrizione per clarinetto e pianoforte di David Marlatt) e Rapsodie espagnole (nella trascrizione per pianoforte solo di Lucien Garban). Nel marzo 1907 Ravel risponde a una commissione del cantante Amédée-Louis Hettich, il quale desiderava far prendere dimestichezza ai suoi allievi con la musica contemporanea, e scrive Vocalise - Étude en forme de habanera. Il pezzo conoscerà però una grande fortuna soprattutto nel suo arrangiamento strumentale, col titolo di Pièce en forme de habanera. In un tempo quasi lento e con indolenza, il pianoforte propone un ostinato tipico di questa danza, originaria di Cuba. Vi si sovrappongono elementi melodici che combinano ritmi binari e ternari. Ravel si ispira alla Spagna liberamente; certe formule ornamentali evocano inoltre un Oriente di fantasia.

Nonostante la Rapsodie espagnole sia più spesso eseguita nella sua veste orchestrale, essa nasce per duo pianistico. A LacMus la ascolteremo a sua volta trascritta per un solo pianista. Mentre l’autore si dedicava agli ultimi ritocchi prima di presentarla in pubblico, nel 1907 ricevette la visita di Manuel de Falla, in casa dell’amico pianista Ricardo Viñes. Falla commentò così l’ascolto: «La Rhapsodie mi sorprese per il suo autentico carattere spagnolo. In perfetto accordo con ciò che io penso, l'ispanismo di Ravel non era affatto ottenuto mediante una pedissequa utilizzazione di documentazioni popolari, ma con un libero impiego di ritmi, melodie modali ed evoluzioni proprie della nostra lirica popolare; elementi che non alteravano affatto le caratteristiche musicali dell'autore».

Ravel non fu insomma un turista, musicalmente parlando. La sua Spagna, anche nella Rhapsodie, non è un acquerello di maniera. I caratteri "folk" della musica che adorava – forse riflesso della lingua che la madre parlava in casa - sono elementi strutturali dell'invenzione, soprattutto quelli ritmici, utilizzati per riplasmare la forma musicale.

Informazioni

Prezzo: da 45 a 22,50 euro

Contatti

Telefono: +39034455187
Email: [email protected]

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Organizzatore

Data e Ora

Inizio: giovedì 10 luglio 2025 18:30

Fine: giovedì 10 luglio 2025 20:00

Giorni di apertura
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Luogo
Museo Barca Lariana

Pianello del Lario, via Regina 1268