Radio Clandestina. Roma, le fosse ardeatine, la memoria
uno spettacolo di Ascanio Celestini a partire dal testo di Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito
Che valore ha la memoria? Come il passato influisce sul nostro presente? Ascanio Celestini racconta l’occupazione nazista a Roma, partendo dall’eccidio delle Fosse Ardeatine per dare voce alle migliaia di famigliari e amici colpiti dalla morte delle 335 persone assassinate. Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno le risponde che «al giorno d’oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c’era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali». Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca in via Rasella. Il 24 marzo, per rappresaglia, i nazisti uccidono 335 persone in una cava sulla via Ardeatina, dieci italiani per ogni tedesco morto.
A vent’anni dal debutto, Ascanio Celestini porta in scena Radio clandestina, spettacolo che riflette sulla storia e sulla memoria a partire da uno degli episodi più tragici dell’occupazione nazista in Italia. «Il racconto della lotta partigiana e dell’occupazione di Roma viene spesso riferito in maniera confusa – scrive Celestini – Soprattutto l’eccidio delle fosse ardeatine e l’azione di via Rasella che lo precedette sono parte di una storia raccontata “al contrario”. Partendo dai materiali pubblicati nel libro di Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito, in Radio Clandestina do voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata».
Il libro si fonda su circa 200 interviste a testimoniare che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città: è la storia delle donne che vanno a cercare i loro uomini, delle mogli che lavorano negli anni ‘50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano. Questa storia, che sembrerebbe iniziare un giorno e terminare due giorni dopo, che sembrerebbe consumarsi in poche ore, nel libro L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli (Premio Viareggio) viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa capitale e inizia velocemente a cambiare. Una raccolta “di circa 200 interviste a singole persone” per testimoniare che non si tratta della storia di quei tre giorni, ma di qualcosa di ancora vivo e riconoscibile nella memoria di una intera città. Un coro di memorie che riecheggia in Radio Clandestina per provare a dare voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata.
Il primo studio per un più ampio progetto sulla memoria orale dell’eccidio alle fosse Ardeatine fu stato presentato dal 31 ottobre al 3 novembre del 2000 nella cella n.11 dell’ex- carcere nazista di Roma a via Tasso (oggi Museo della Liberazione) per la manifestazione Luoghi della Memoria organizzata da Comune di Roma e Teatro di Roma: «Sono passati vent’anni e i miei racconti stanno ancora in quella stanza. Nei pochi metri quadrati che occupano le scenografie di tutti gli spettacoli che ho portato in scena dopo».