"Perché hai fatto
morire così nonna?"

Parla Jenny Urech, la figlia trentenne di Heinz, l’uomo arrestato dai carabinieri di Porlezza con la pesante accusa di aver abbandonato l'anziana madre fino a provocarne il decesso. "Perché sei stato così cattivo?"

PORLEZZA «Voglio incontrarlo nel carcere di Como, guardarlo negli occhi e chiedergli perché lo hai fatto? Perché sei stato così cattivo da fare morire la nonna in quel modo?». Jenny Urech, la figlia trentenne di Heinz Urech, l’uomo arrestato dai carabinieri di Porlezza con la pesante accusa di aver lasciato morire di fame la madre, ha la voce rotta dalla commozione mentre parla al telefono, in un italiano un po’ stentato ma comunque comprensibile, dal Cantone Argovia, dove abita. E qui, sette anni fa, avrebbe desiderato riportare la nonna Flora, quando venne a trovarla a Cima di Porlezza. «Allora le condizioni della nonna non erano però così gravi - ricorda ancora Jenny -. Sia fisicamente che l’ambiente dove viveva non erano ridotti così male come invece ho potuto constatare e come i carabinieri mi hanno spiegato mio padre la faceva vivere. Lui è sempre stato aggressivo, soprattutto verbalmente con me e anche con la nonna, non era possibile vivere con lui e, quindi, decisi di tornare in Svizzera».
C’è tanta amarezza mista a tristezza nelle parole di Jenny Urech: «Perché? Voglio saperlo. Ho saputo che lui ha negato davanti al giudice che lo ha interrogato in carcere di non aver curato la nonna ma come siano andate le cose è sotto gli occhi di tutti. È un fatto tristissimo, non doveva andare così, la doveva curare». La signora Flora era stata ritrovata morta nella loro casa il 29 novembre: era stato lo stesso figlio a segnalarne il decesso. I carabinieri di Porlezza avevano effettuato un sopralluogo dall’esito agghiacciante: la donna era a terra, in un sacco a pelo, in un appartamento in condizioni igieniche e sanitarie terribili (fra gli escrementi suoi e del cane). Il figlio Heinz si era giustificato dicendo che la madre, che soffriva di demenza senile, era anche affetta da dissenteria e che comunque fino alla sera prima era in buone condizioni di salute.
Le indagini dei militari avevano ricostruito un quadro di maltrattamenti che avevano poi portato all’arresto, un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Simona De Salvo e firmata dal gip, Nicoletta Cremona. L’autopsia aveva infatti accertato che il decesso della donna era sopravvenuto per denutrizione: il suo fisico versava in condizioni pietose per mancanza soprattutto di liquidi.

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