Cantù, un tempo alla pari
contro i mostri di Siena

Grande prova di coraggio dei rgazzi di coach Trinchieri contro gli imbattuti campioni d'Italia. Il Montepaschi prende poi il largo grazie a talento mostruoso del suo roster e alla panchina lunga

NGC CANTU’ - MONTEPASCHI SIENA: 56 - 87

NGC CANTU’: Green 4 (1/4), Mazzarino (0/1, 0/5), Markoishvili 9 (1/4, 1/5), Leunen 10 (2/3, 2/4), Lydeka 9 (2/4); Ortner 9 (4/7), Giovacchini (0/1, 0/1), Mian 11 (2/3, 1/1), Micov 4 (2/4, 0/1); n.e. Bloise, Maspero, Meroni. Allen. Trinchieri.

MONTEPASCHI SIENA: Mc Intyre 11 (1/4, 3/7), Hawkins 4 (2/3), Sato 14 (1/5, 2/3), Stonerook 3 (0/1, 1/5), Eze 9 (4/5); Domercant 10 (5/6, 0/2), Zisis 10 (3/3, 0/2), D’Ercole, Carraretto 3 (1/2, 0/1), Lavrinovic 20 (3/6, 4/6), Ress 3 (1/3 da tre); n.e.  Marconato. Allen. Pianigiani.

Arbitri: Sabetta, Chiari, Capurro.
Note - Parziali 14-16, 27-32, 40-59. Tiri liberi Ngc 16/23, Montepaschi 14/17. Uscito per 5 falli: Markoishvili al 39’21” (54-84). Antisportivo a Markoishvili al 16’52” (19-25). Spettatori: 3.410 per un incasso di 42.500 euro.

CANTU’ - La consueta ‘spallata’ del Montepaschi dopo l’intervallo lungo è quella che divide la Ngc da una sconfitta anche numericamente onorevole rispetto ad una ‘tradizionale’ nelle dimensioni per gli avversari dei senesi pur arrivata al termine di una prestazione di tutta volontà da parte di Cantù. Il 27-13 esterno del terzo periodo - con una valutazione di squadra di 39 a 2 in questi 10’-, ulteriormente dilatato dal 28-16 sempre per Siena del quarto, ha scavato il gap fra i campioni d’Italia e la Ngc che aveva avuto la capacità di restare attaccata al Montepaschi per 20’. La pressione difensiva della squadra di Pianigiani (22 recuperi contro 11 sole palle perse per la Mps) ha costretto Cantù a seguitare nella fatica offensiva per trovare il canestro. Ma obiettivamente il rendimento di Cantù è stato condizionato dal divario di classe esistente sul campo, oltre che da un gap fisico presente in ogni ruolo: eloquente l’immagine di Nic Mazzarino impegnato nei primi minuti contro i 25 chili - almeno - ed i 10 centimetri in più di David Hawkins.
La Ngc ha dunque faticato parecchio, come prevedibile, in attacco, ma ha sicuramente offerto una prova da elogiare per carattere e impegno difensivo e l’applauso di tutto il Pianella a fine gara è stato il riconoscimento del pubblico alla indubbia generosità della squadra canturina che può comunque festeggiare il matematico ingresso in Coppa Italia dovendo oltretutto ancora ‘incassare’ il jolly della scontata vittoria su Napoli domenica prossima. Detto del mismatch Mazzarino-Hawkins, all’inizio il confronto più ‘intrigante’ è quello fra Leunen e l’ex Stonerook che si esaurisce però dopo meno di 3’ per il secondo fallo del senese; intanto la Ngc si gusta un parziale favorevole, ispirato dalla verve di Markoishvili, così che, dopo la tripla di avvio di Mc Intyre, Cantù è sopra 9-3. Il time out di Pianigiani registra però la difesa ospite che alza l’intensità. Dopo 8’, Siena piazza il contro break (11-16 esterno a 30” dal primo intervallo), limato dalla tripla di Mian in finale di periodo.

A rilento  l’avvio del secondo quarto, prima che qualche fischio arbitrale ‘dubbio’ accenda il Pianella (demenziale idea comunque quella di colpire, sia pure leggermente, dalla tribuna, un giocatore ospite, Eze nel caso: sanzioni in arrivo?) e che Siena sfrutti al meglio con due liberi di Sato ed una tripla di Mc Intyre l’antisportivo fischiato -decisione non contestabile - a Marko per il 30-19 senese del 18’. Ma Cantù è più che viva, non molla e con il primo canestro in maglia Ngc di Micov e la lucidità di Ortner torna a -5 e si merita gli applausi quando, con 10” e passa da giocare e l’ultima palla in mano a Siena, non concede agli ospiti nemmeno il tiro.
Ma dopo l’intervallo arriva la ‘bufera’, innescata da Domercant che segna tre volte in fila nonostante la buona difesa di Mazzarino, dilatata dalle triple di Stonerook e Mc Intyre nel 20-4 Mps in poco più di 7’ che segna la partita sul 52-31 ospite. Match chiuso e l’unico rilievo è quello del vantaggio esterno che tocca il massimo sul 50-84 del 38’ con Lavrinovic, 16 punti nei 10’ finali, protagonista.
Gildo Broggi

 

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