Sport Club Rovellasca:
100 anni tutti da rivivere

Il secolo dell'associazione sportiva festeggiato domenica con una manifestazione all'insegna dell'amarcord

ROVELLASCA - Il centenario dello Sport Club Rovellasca 1910-Victor Bianchi, festeggiato domenica con una bella manifestazione, è stato un riverbero di immagini, ricordi, memorie tramandate e scritte, fino ad arrivare ai nostri giorni. Questa ricorrenza è valsa bene una messa, celebrata dal parroco don Natalino Pedrana, un corteo multicolore snodatosi fino al Pala Burghè (punto di ritrovo), la partecipazione del sindaco Sergio Zauli, con l'assessore allo sport Lorenzo Franza, e l'intervento di Donato Finelli, presidente della delegazione provinciale di Como della Figc, mentre le premiazioni che si sono susseguite hanno attestato l'impegno di tante persone che si sono adoperate per il bene dei colori societari. Dal primo presidente Ambrogio Carugo all'attuale Dino Felice Pizzi (è dimissionario) un lungo filo rossoblù si è intrecciato di tanti eventi, da alti e bassi, imprese storiche e periodi di magra come quelli in cui si sta dibattendo il blasonato sodalizio, dopo aver sfiorato due volte l'ingresso in serie D (fine anni settanta, al termine di un quadrangolare fra le vincenti di quattro gironi, quindi l'1 maggio 1989 lo spareggio con il Brugherio al termine di un campionato chiuso a pari punti), nonché consegnato alla cronaca locale pagine indimenticabili. I tempi sono difficili e i dirigenti (da ammirare) per non ammainare bandiera devono fare i conti con problemi finanziari sempre maggiori. Già nella stagione 1999-2000 si rischiò lo “stop”  per le dimissioni dell'intero consiglio e in soccorso arrivò il rag. Vittorio Fanfarillo garantendo la prosecuzione dell'attività, mentre in seguito avvenne la fusione con la Victor Bianchi (di matrice oratoriana). A fare da traghettatore Gianni Brambilla che, lasciata la presidenza biancoazzurra, assunse per alcuni anni anni quella rossoblu.
Queste sono le vicende del più recente passato, mentre scivolando un po' più indietro nel tempo è rimasto indelebile il primo campionato (1927-28) di Terza divisione vinto a Limbiate Mombello (Milano). Nella gerarchia provinciale il Rovellasca veniva dopo il Como e il Cantù. Salendo di categoria la squadra rossoblù dovette affrontare trasferte a Stradella, Omegna, Novi Ligure, ecc. oltre a stringere un sodale rapporto con le società svizzere del Canton Ticino. Rimane negli archivi di Radio Monteceneri il commento del  5-1 inflitto al Bellinzona. Il primo campo di calcio venne realizzato nel 1913 in via Carugo, con il sostegno del marchese Vitaliano Crivelli. Poi il trasferimento, di breve durata, in zona “Strapozzo” e fu il figlio Uberto (sindaco di lungo corso e tifoso nerazzurro) a inaugurarlo nel 1949 invitando la squadra riserve dell'Inter (con la famosa coppia di terzini Marchi-Passalacqua, Armano, Fiorini, Enzo Bearzot, il ct dei Mondiali di Spagna '82). Ritorno in via Carugo, quindi un paio di stagioni sul campo dell'Oratorio, poi a Lomazzo fino alla realizzazione del Centro sportivo, passando dalla seconda categoria all'Eccellenza. Un'escalation fantastica, firmata dagli allenatori Sergio Cattaneo, Giuseppe Nobili, Bruno Ravazzani, con presidenti Mino Galbusera, Alberto Porro, Tino Cattaneo, Giuseppe Nobili (passato dalla panchina al timone di comando). Momenti indimenticabili. Il Rovellasca è stato anche una grande fucina di talenti che sono passati al professionismo in A/B/C. Ora la fonte si è inaridita. E i tempi sono sempre più duri.
Piero Aliverti

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Eco di Bergamo Cento anni di sport