Cantù, Lega nella bufera
Si è dimesso il segretario

Carlo Porro, responsabile cittadino, ha rassegnato le dimissioni alla vigilia della riunione di partito in cui si sarebbe votata la sua sfiducia: "Sono vittima di una congiura"

CANTU' Parla di una vera e propria congiura ordita alle sue spalle, con tanto di pedinamenti, e di ostruzionismo attuato sistematicamente dai militanti vicini a Edgardo Arosio il segretario cittadino della Lega Nord Carlo Porro. O meglio, ex segretario, visto che ieri ha rassegnato ufficialmente le proprie dimissioni a otto mesi soltanto dall'elezione che pose fine al commissariamento. E ora, al commissariamento si ritorna.
Porro ha giocato d'anticipo, visto che lunedì sera è fissata l'assemblea della sezione che avrebbe visto mettere ai voti la mozione di sfiducia nei suoi confronti promossa proprio dagli arosiani, anche se lui dice che in verità, la mossa, già la meditava da un po' e che l'obiettivo era solo arrivare all'approvazione del bilancio preventivo. Come accaduto martedì sera, con la vittoria politica del sindaco Tiziana Sala sulla fronda vicina ad Arosio. Eppure ora Porro, da sempre vicino al primo cittadino - «anche a prescindere dai giudizi personali, è compito di un segretario della Lega sostenere un sindaco della Lega» - lascia l'incarico.
Lo fa con rammarico, nella lettera di due pagine inviata a Umberto Bossi, al segretario nazionale Giancarlo Giorgetti e al commissario provinciale Lenorado Carioni. «Da qualche anno – scrive – l'armonia e la condivisione hanno lasciato il posto alla voglia di emergere da parte di soggetti ambiziosi che con false promesse comprano il consenso di alcuni militanti. Non sono bastati anni di commissariamento della sezione per superare egoismi e personalismi che oggi ne minano la stabilità e mi inducono a questa triste soluzione». Sperava di ricompattarla, confessa, ma «l'onesta morale e intellettuale, la buona fede la disponibilità non sono bastati».
Stare dalla parte di Tiziana Sala si sarebbe poi rivelato faccenda scomoda: «Indescrivibile – prosegue – la fatica che ho dovuto affrontare per sostenere l'operato del sindaco e di alcuni volenterosi consiglieri, soprattutto in fase di stesura del piano di governo del territorio. L'invadenza e l'ostruzionismo messo in campo da un gruppo di militanti capitanati dall'ex consigliere regionale ha rischiato di mettere in crisi la maggioranza politica della città». La colpa della disfatta sfiorata in occasione del voto del bilancio, insomma, sarebbe tutta di Arosio.

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