Degennaro, seconda puntata:
il nuovo direttore sportivo

Il Calcio Como ha presentato l'uomo che si occuperà di mercato. Già due anni fa era stato consulente di mercato per Di Bari. Nove anni di esperienza a Bellinzona, dove ha fatto anche l'Uefa

 Conoscenze nel mondo del calcio, una partecipazione clamorosa alla Coppa Uefa e tanta voglia di misurarsi in Italia. E' il bagaglio con cui si presenta ai tifosi e alla società il nuovo direttore generale del Como, Marco Degennaro. Arriva dal Bellinzona, ma è italianissimo, figlio di piemontesi. Arriva a coprire un incarico rimasto praticamente vacante dopo il fallimento nel 2004. Un manager per il Como, laureato in Economia e Commercio, arrivato nel calcio quasi per caso: «Dovevo stare al Bellinzona per quindici giorni, come consulente per la revisione del bilancio. Ci sono rimasto nove anni e mezzo». Ha aiutato a ricostruire la società, proiettandola nella serie A svizzera: «Un lavoro durissimo e appassionante. Nell'anno della promozione, siamo stati anche finalisti di Coppa Svizzera, conquistando il diritto di partecipare alla Coppa Uefa. Passati i primi due turni contro Ararat Erevan e Dnipro, abbiamo affrontato il Galatasaray. A Basilea, perché né a Bellinzona, né a Lugano ci potevamo stare. Un'esperienza esaltante».
Esperienza che ha ritardato il suo arrivo a Como. Perché Degennaro sono almeno un paio di anni che è dato per vicinissimo. E il Como, con lui e il Bellinzona, ha avuto più di un semplice contatto: «Tre scambi di giocatori: uno andato bene e due no. Salvi è stato un affare, per il Como e per il giocatore. Con Carbone, partito per il ritiro della C2, è sopravvenuto un grave problema fisico. Bättig invece non si è ambientato, ma è un buon giocatore».

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