Claudia, la donna
al timone dei battelli

Alla guida di una delle due ammiraglie della flotta della Navigazione, Volta, Manzoni e Orione, si alterna una rappresentante del gentil sesso, originaria di Lezzeno. A trent'anni ha davanti una brillante carriera con possibilità di acquisire il grado di capitano

LEZZENO Timoniere è un sostantivo maschile riferito a chi è addetto al governo del timone mentre la versione femminile di timoniera non identifica la persona, bensì la parte della nave dove sta il timone.
La curiosità, tutta comasca, sta però nel fatto che al timone di una delle due ammiraglie della flotta della Navigazione, Volta, Manzoni e Orione, si alterna una rappresentante del gentil sesso, Claudia Ferrari, originaria di Lezzeno, ora residente a Oliveto Lario, giovane e carina.
Tutti i giorni fa parte dell'equipaggio di una delle motonavi con pranzo a bordo, in partenza da Como alle 10 o a mezzogiorno, che effettuano le più frequentate crociere dirette a Colico-Piona e Bellano con un maggior numero di scali rispetto a tutte le altre corse. Ciascuna di esse è abilitata a trasportare fino a 600 persone.
Claudia, che al momento porta sulla spallina il grado di assistente di bordo, nei mesi estivi quando intenso è il movimento di battelli assume il ruolo di timoniere dal momento che nel 2005 a conclusione dei corsi tenuti all'interno dell'azienda comasca, nella sede regionale della Motorizzazione civile di Milano ha brillantemente conseguito la patente di capitano con la facoltà di pilotare i natanti del servizio pubblico di linea.
A trent'anni ha davanti una brillante carriera con possibilità, attraverso futuri concorsi interni, di acquisire il ruolo di capitano sulle più importanti motonavi della flotta lariana. Già nell'attuale posizione sa manovrare l'ammiraglia con perizia anche nei momenti in cui il moto ondoso rende problematico l'approdo con accorte manovre di avvicinamento ai pontili.
La bella ragazza bionda può dare dei punti ai più blasonati lupi di lago non solo quando spirano Breva e Tivano, ma anche nei momenti più insidiosi quando si devono fronteggiare i temporali o le temibili folate dell'Argegnino, del Menaggino o della Bergamasca.
Come è accaduto la sera di ferragosto al rientro a Como attorno alle 21 da un lungo servizio che era iniziato in mattinata da Lecco a Piona, con ritorno a Lecco e successivo passaggio a Como dopo avere raccolto un buon numero di passeggeri a Bellagio.
«In Centro Lago - dice - abbiamo dovuto superare una grandinata di notevole intensità. In quei momenti la visibilità è scarsa o quasi nulla e il mio compito è quello di affiancare il capitano nel controllo della bussola e del radar. Bisogna stare molto attenti perché grande è la responsabilità».

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Eco di Bergamo Claudia la timoniera