Canturino ucciso in Spagna
Un mistero lungo sette giorni

Nemmeno gli organi consolari sono informati di come procedono le indagini sulla morte di Antonio Aceto. Apprensione anche per l'amico italiano

CANTU' E' passata una settimana dal ritrovamento del corpo di Antonio Aceto, il 44enne di Vertemate morto a Cartagena, in Spagna. La polizia iberica ha aperto un'indagine per omicidio, per quella che pare una feroce esecuzione di cui, ad oggi, si sa ben poco.
Dai canali ufficiali, è difficilissimo apprendere ulteriori particolari sulla vicenda. Da Barcellona, il consolato italiano ieri si limitava a ripetere che vi è in corso un indagine per omicidio e dell'autopsia non si sa nulla. L'ambasciata aggiunge che sono stretti, i contatti con la famiglia. Anche per un «eventuale e futuro rientro della salma in Italia». Vige il silenzio istruttorio di trenta giorni, e per diverse settimane si saprà ancora poco.
Aceto sarebbe stato ucciso a colpi d'arma da fuoco, forse per qualche regolamento di conti, come le modalità lascerebbero trasparire. Ma di quanto accaduto con precisione all'ex gelataio – che fino a qualche mese fa lavorava a Vighizzolo, al Pinko Pallino di viale Italia – non si conoscono molti particolari. E questo finisce per alimentare vari tipi di voci, tutte da verificare. Come quella, circolata nelle ultime ore, secondo cui il cadavere sarebbe stato trovato anche con le mani mozzate. Particolare che non risulta dalle cronache e che molto probabilmente non è vero, anche se non si può averne conferma o smentita.
La tragedia ha spezzato un'avventura imprenditoriale finita malissimo: il sogno di aprire un locale stagionale per i turisti in Spagna, metà pizzeria e metà ristorante. Un viaggio a cui, oltre a un secondo socio, si era unito, come semplice collaboratore, anche Antonio Esposito, uno chef di Cantù piuttosto conosciuto. Potrebbe essere lui l'amico italiano di cui ha riferito la stampa spagnola che, alla notizia della morte, ha avuto un malore. Esposito, almeno tre anni fa, ha venduto il ristorante Donna Rosa di via Vivaldi. In seguito, ha lavorato per diversi locali della zona;  è conosciuto anche per una curiosità: è entrato nel Guinness dei Primati grazie alla torta di due chilometri e mezzo realizzata nel 2002 in corso Europa.

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