Mariano, progetto contro la Sla
Un "ospedale" a domicilio

Convegno sabato nell'auditorium del Jean Monnet per presentare la nuova iniziativa, ovvero l'idea di allestire un'ambulanza all'avanguardia per poter effettuare esami e controlli a casa. Chantal Borgonovo: «Speriamo di avere l'appoggio della Regione, altrimenti lo realizzeremo altrove»

MARIANO Un progetto innovativo, unico in Italia, che muove realmente una montagna. O meglio, un intero ospedale.
E' l'ambizioso traguardo che punta a raggiungere la Fondazione Stefano Borgonovo, portare cure e visite specialistiche direttamente a casa dei malati di sclerosi laterale amiotrofica. «Speriamo solo di avere l'appoggio della Regione, ma se così non sarà vorrà dire che cercheremo di realizzarlo altrove», chiarisce pragmatica, senza lasciare spazio a dubbi, Chantal Borgonovo, presidente della Fondazione creata un paio d'anni fa per promuovere la ricerca sulla Sla, la malattia che da cinque anni ha colpito il marito Stefano, ex giocatore di Como e Milan. O, come lo chiama lui il male, «la stronza», che ruba la vita al corpo un giorno alla volta mentre la mente resta ferocemente lucida. L'occasione per battezzarlo ufficialmente, questo progetto, il primo convegno provinciale sul tema, «La Sla oggi… e domani?», voluto dal reparto di riabilitazione cardiorespiratoria “Paola Giancola” dell'ospedale Felice Villa, centro di riferimento territoriale per la cura di questa patologia.
Convegno che si è svolto sabato nell'auditorium dell'istituto Jean Monnet. Il progetto «Ospedale a casa tua» si pone l'obbiettivo di allestire un'unità operativa mobile, ovvero un'ambulanza da 20 metri cubi – contro i 9 di una tradizionale – sulla quale troveranno posto apparecchiature radiologiche, laboratorio di analisi, gastroscopio, broncoscopio, eco ed elettrocardiografo. Apparecchiature tutte in rete, in modo che i risultati possano essere inviati in tempo reale all'ospedale Sant'Anna di Como allo specialista di competenza. L'area nella quale si agirebbe sarebbe quella delle città di Como, Monza e Varese, con l'intenzione di monitorare i pazienti con una visita mensile. Pazienti che non mancano. In Lombardia i malati di Sla, malattia multifattoriale per la quale oggi non c'è una cura e che colpisce anche i giovani, sono 988, 41 nel Comasco.

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