Cantù: l'azienda allagata
rifiuta i controlli ma chiede i danni

Accade in via Duzioni dove la "Depureco" prima nega l'ingresso ai tecnici del Consorzio Sud Seveso e, pochi giorni dopo, incarica un legale di chiedere al Comune i danni - Il capannone tre volte sott'acqua nel corso del 2010

CANTU' E' ormai guerra aperta tra la «Depureco» di via Duzioni 14 e la pubblica amministrazione cittadina. L'impresa mostra i muscoli, dando mandato a un legale per la richiesta di risarcimento danni per almeno tre allagamenti del capannone. Ma questo avviene solo pochi giorni dopo aver disatteso un importante controllo da parte del Consorzio Sud Seveso Servizi spa.
Il presidente del Consorzio Luca Claudio Colombo infatti martedì 9 novembre segnala che «in data 26 ottobre, i tecnici si sono recati alla Depureco al fine di effettuare il campionamento come da regolamento. I titolari dell'azienda, signori Guglielmetti, hanno vietato l'effettuazione del campionamento adducendo, quale motivazione, i continui allagamenti dell'area e la tracimazione delle reti fognarie comunali, nonostante i tecnici abbiano dato indicazioni circa le violazioni di legge contestabili, dovute a detto comportamento, e la disponibilità ad analizzare il dato rilevato con le considerazioni dei titolari stessi».
Tutti da stabilire i perché del rifiuto. Ma non passano che pochi giorni - venerdì 12 - e l'avvocato Matteo Marelli  scrive al Comune - lamentando che «ormai da anni, e in occasione dei temporali, la rete fognaria di via Sante Duzioni, non riuscendo a sopportare la pressione delle acque meteoriche recapitate, non è in grado di far defluire correttamente le stesse. Tale situazione ha implicato la continua fuoriuscita di acque fognarie che hanno causato ingenti danni».
«Nonostante tale situazione vi sia già stata denunciata direttamente - aggiunge il legale - in più di un'occasione, in una con le numerose richieste di risarcimento dei danni subiti per gli ultimi allagamenti avvenuti il 24 agosto l'8 e il 18 settembre scorso, non si è ad oggi ancora provveduto alla sistemazione della problematica, né dei danni subiti».
«Pertanto - intima il legale nelle sue conclusioni - sono a richiedere l'immediato ristoro di tutti i danni subiti, che mi riservo di quantificare nel prosieguo. Vi invito, quindi, a voler contattare il mio studio al fine di valutare congiuntamente la situazione e trovare un componimento bonario della vertenza preavvertendo che, in difetto, e trascorso il termine di 15 giorni, sarò costretto a dar corso al mandato ricevuto e così adire le più opportune vie di giustizia».

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