Acqua blu esce dai tombini
E la strada si allaga

Casnate con Bernate: «Basta una giornata di pioggia battente e la via Saldarini Catelli diventa impraticabile». È il coro unanime di coloro che quotidianamente la percorrono. E non passa inosservato nemmeno il colore, segno che non si tratta propriamente di acqua piovana

CASNATE CON BERNATE «Basta una giornata di pioggia battente e la via Saldarini Catelli diventa impraticabile perché si allaga». È il coro unanime di coloro che quotidianamente la percorrono. E non passa inosservato nemmeno il colore, tra il blu e il violaceo, segno che non si tratta propriamente di acqua piovana.
La strada, che è a senso unico, vede scorrere a sinistra una roggia del fiume Seveso e a destra è costeggiata dal muro di recinzione dell'Artsana. Ieri dai quattro o cinque tombini lungo la carreggiata, usciva una notevole quantità di acqua che ha completamente invaso la sede stradale, rendendo difficile e pericolosa la percorrenza. Non solo: l'acqua che usciva dai tombini era di colore blu, segno evidente di un problema fognario.
«Già venerdì scorso – dice Davide Peverelli, geometra del consorzio Alto Seveso – abbiamo effettuato un sopralluogo in via Catelli, insieme alla polizia municipale, per verificare la situazione che ci era stata da più parti segnalata. Il problema, in quella zona, è che la rete fognaria è datata e dimensionata per la raccolta di acque nere soltanto civili. Col passare degli anni l'area ha subito una notevole industrializzazione e, nella medesima rete, adesso finiscono anche gli scarichi industriali delle fabbriche circostanti. Da qui, probabilmente, il problema dell'acqua blu. Inoltre, la zona è nel punto più basso del paese e, morfologicamente, si trasforma in bacino di raccolta di tutta l'acqua piovana. Tutto bene quando non piove, ma quando i rovesci sono ingenti i tombini si riempiono e le condutture non riescono a smaltire il carico d'acqua. In più c'è da dire che la tutta la zona a sinistra della via è occupata da terre che un tempo erano campi coltivati, e ai lati di tali appezzamenti ci sono i fossi che erano destinati all'irrigazione. Purtroppo questi campi ora sono soltanto prati, e i fossi che li circondano sono pieni di rami e foglie».
Due le possibili soluzioni: «Per prima cosa - continua Peverelli - si dovrebbe valutare una ristrutturazione della rete fognaria, per dimensionarla sul carico di acque che attualmente si trova a raccogliere e, come intervento collaterale ma certamente utile, bisogna provvedere alla pulizia dei fossi accanto alla roggia».
Al momento è stata messa in sicurezza la sede stradale perché, a causa delle abbondanti piogge, i tombini erano sprofondati, creando una serie di buche sulla strada resi invisibili dall'acqua .
«Sabato scorso - conclude Peverelli - i tombini sono stati riportati a livello strada e, a brevissimo, il consorzio Alto Seveso consegnerà all'ufficio tecnico del comune una relazione che certifichi lo stato delle cose e proponga una serie di soluzioni per risolvere il problema».

© RIPRODUZIONE RISERVATA