Due operai ustionati
dal getto d'acqua bollente

GIUSSANO Due operai addetti alla manutenzione, tra cui un marianese, sono rimasti ustionati gravemente per fuoriuscita di acqua di una conduttura idraulica che veicolava acqua a 90 gradi. L'incidente sul lavoro è avvenuto ieri mattina alle 9.10 circa a Giussano, alla «Tre P & Tre Più», azienda leader nella produzione di porte e serramenti, nel nuovo stabilimento di via dell'Industria. Azienda di proprietà di Silvio Santambrogio, imprenditore molto noto, anche per essere il presidente del Clac.
Entrambi i feriti sono stati ricoverati al Niguarda. Il più grave, Marco D'Amico di 31 anni, residente a Rho ha ustioni di secondo grado sull'80% del corpo e una prognosi di trenta giorni salvo complicazioni.Venti giorni invece per il marianese Andrea Nitta, 35 anni, che ha riportato ustioni di secondo grado sul 40% del corpo.
Stando alle prime ricostruzioni, attorno alle 9 di questa mattina, i due operai addetti alla manutenzione stavano operando su un carrello elevatore a due metri d'altezza in un capannone, quando la tubatura alla quale stavano lavorando, non si sa ancora se per un guasto o per una manovra errata, si è rotta e i due sono stati investiti dal getto di acqua bollente.
«Si è trattato di un infortunio ancora tutto da decifrare - sottolinea Silvio Santambrogio - e che fortunatamente ha avuto conseguenze limitate. Dall'ospedale Niguarda sono da poco tornati mio figlio Filippo e il direttore dello stabilimento Franco Mauri. Certo lo spavento è stato tanto, sia per gli operai che ora sono all'ospedale che per tutti noi. Si dovrà certamente risalire alle cause che hanno provocato l'incidente, ma per questo c'è tempo. L'importante ora è che i due ragazzi si riprendano completamente. Sono quantomai dispiaciuto dell'accaduto e spero di rivederli presto al loro posto di lavoro, perché vorrà dire che stanno bene».
«Per quanto riguarda la causa di questo infortunio - conclude Santambrogio - è davvero troppo presto per trarre conclusioni. Ci sarà una perizia che farà chiarezza. Posso però dire che lo stabilimento è nuovo, visto che ci siamo trasferiti qui un anno e mezzo fa: la fuoriuscita dell'acqua bollente pare avvenuta da una valvola dell'impianto di riscaldamento. Ma su questo avremo tutto il tempo per fare piena luce dell'accaduto. L'importante è che i nostri due infortunati possano al più presto guarire al meglio. Questo è il sentimento che qui accomuna tutti».

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