Ratti: la super flessibilità
piace ai lavoratori

Sei contrari e cinque astenuti: via libera dei dipendenti, a larga maggioranza, al nuovo contratto aziendale

Sei contrari e cinque astenuti. La flessibilità "modello Ratti" ottiene il gradimento dei lavoratori dell'azienda tessile di Guanzate chiamati a votare il contenuto del contratto di secondo livello, uno tra i primi in Italia di questo che ha visto l'accordo di tutte le sigle sindacali, Cgil compresa. «Un modello che, almeno nella logica, mi auguro possa estendersi anche in altre realtà comasche dove invece la flessibilità viene gestita in maniera non sempre condivisa» commenta Francesco Di Salvo, segretario della Filtea Cgil.
«Per poterlo replicare occorre però da parte delle imprese la stessa correttezza e trasparenza - precisa Gloria Paolini della Fillea Cisl - Vorrei ricordare che ad oggi, malgrado tanti proclami pubblici, nessun'altra azienda ed eccezione della Ratti, ci ha chiesto di avviare un confronto sul protocollo del contratto in materia di gestione della flessibilità».
Il nuovo contratto entrerà in vigore il 1° gennaio 2011 e interesserà i dipendenti Ratti direttamente coinvolti nella produzione nei reparti di stampa e tessitura, poco più di duecento persone. Prevista una fase sperimentale di un anno con verifiche periodiche per monitorarne l'impatto sull'organizzazione generale e sulle persone. L'azienda non ha comunque escluso che in futuro il modello possa essere esteso a tutti i dipendenti. La novità sostanziale sta nelle 40 ore annue super flessibili (sulle 96 complessive) che l'azienda può gestire con un preavviso di sole 48 ore per le quali viene riconosciuta una maggiorazione del 32%. Ore che vengono poi recuperate (quindi non lavorate ma pagate) nei periodi di calo della produzione. Garantito il diritto alla mensa anche per chi viene chiamato a lavorare il sabato attraverso l'erogazione di ticket.

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