L'etichetta "made in"
tutelerà i consumatori

Tronconi (Sistema Moda Italia): finiranno le speculazioni sui prezzi delle merci importate dallaCina

«Se il regolamento sull'etichettatura passerà anche in sede di consiglio dei ministri europei, alcuni prezzi che fino ad oggi sono alti scenderanno. Ciò perchè la trasparenza eviterà le truffe». Il riferimento di Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia, è all'attitudine, anche italiana, di mantenere alti i prezzi al consumo anche quando i prezzi alle importazioni scendono. L'indicazione del luogo di provenienza arginerà dunque un fenomeno che spesso crea alti margini di guadagno al limite dell'illegalità, soprattutto nei Paesi tradizionalmente manifatturieri com'è l'Italia, ma non solo. Una posizione che si è meritata un applauso convinto dagli imprenditori presenti al convegno organizzato da Confindustria Como dedicato alle regole sull'etichettatura in fase di approvazione al Parlamento europeo. Con lui, a parlarne per le ricadute sul tessile c'erano Gianluca Brenna (Confindustria Como), Philippe de Montgrand (presidente di European Silk Forum), Paolo Zegna (vice presidente nazionale di Confindustria) e Antonio Anselmi, della segreteria politica dell'onorevole  Cristiana Muscardini.
«In Inghilterra questo non accede – ha aggiunto Tronconi – Paese dove quando scendono i prezzi alle importazioni vengono regolati di conseguenza al ribasso anche i prezzi al consumo». Un tema che si incrocia con quello della produzione in Paesi low cost di beni griffati da grandi firme e venduti come made in Italy, con prezzi conseguenti. Come dire che se il consumatore sapesse, grazie a etichette trasparenti, gran parte del mercato cambierebbe.
Ma Tronconi spinge la sua richiesta di regole anche sull'altro fronte, quello cinese dagli standard imposti e che non si possono discutere, e non solo perchè non è facile conoscerli e osservarli visto che la Cina li divulga solo nella propria lingua.
I cinesi hanno dunque imparato bene a imporre barriere non tariffarie, un motivo per far sì che ora «in Europa ora si puntino i piedi – ha detto Tronconi – per riaprire il capitolo e chiedere un altro rinvio dell'applicazione degli standard. Ma credo non ci sia la volontà politica di farlo».

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