Mariano, a elementari e medie
i ragazzi imparano a coltivare

Progetto del comune, assieme all'associazione "L'isola che c'è": lezioni a Perticato e a Sant'Ambrogio, gli alunni poi proveranno sul campo a lavorare gli orti con dei terreni individuati dal municipio. L'assessore Cesare Pozzi: "Vogliamo insegnare che il principio della filiera corta non è un'utopia"

MARIANO COMENSE Diffondere la passione degli orti urbani non solo tra gli adulti, ma anche tra gli alunni delle scuole elementari e medie. Lo scopo finale? «Insegnare che il principio della filiera corta non è un'utopia - spiega l'assessore ai servizi sociali Cesare Pozzi -, ma una realtà percorribile e concretizzabile anche in città».
Per questo Pozzi ha incontrato il dirigente del II circolo didattico, Martino Gaffuri, e alcune insegnanti delle scuole elementari e medie di Perticato e del plesso di via Sant'Ambrogio: insieme ai rappresentanti dell'associazione “L'isola che c'è”, hanno discusso un nuovo progetto di tutela dell'ambiente. «Quello che vogliamo fare - conferma l'assessore - è coinvolgere i bambini in un progetto educativo che insegni sin da piccoli che si può consumare in maniera più responsabile. A cominciare dai prodotti della terra che possono essere acquistati nel luogo dove si vive, tagliando così i lunghissimi viaggi che a volte le merci compiono prima di arrivare sulle tavole delle famiglie e quindi di conseguenza contenere l'inquinamento legato al trasporto e i costi finali. Sono convinto che se non insegniamo ai bambini questi concetti quando sono in un'età in cui vengono assorbiti con naturalezza, da adulti saranno recepiti in maniera diversa e sicuramente minore». Per questo con le maestre e il dirigente scolastico l'assessore e i rappresentanti dell'associazione hanno deciso di stilare un programma di incontri teorici da svolgere in classe a partire dalla prossima primavera, che avranno un risvolto pratico «individuando vicino alle scuole di Perticato e di via Sant'Ambrogio delle aree pubbliche da destinare alla coltivazione di un orto. Vogliamo che i piccoli si appassionino a questo progetto e quale modo migliore se non far loro mettere le mani direttamente nella terra per poi veder crescere i frutti del loro lavoro?».

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