Canturini tra sport e bontà:
premiati Riedo e Briantea84

"Premio per la Pace"  al giovane che, con altri coetanei, ha portato nei villaggi del Sudafrica il calcio come strumento di sviluppo e solidarietà - Per la Briantea84 invece il riconoscimento "Ippocrate per la Vita" - Con Marson sul palco anche il più giovane cestista, Cristopher Caspani, di soli 10 anni

CANTU' - Il "Time" ha messo il buono il prima pagina. Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook infatti è finito in copertina e i canturini, fatte le debite proporzioni, non vogliono essere da meno.
La Regione Lombardia infatti ha premiato Francesco Riedo, 28 anni, di Cantù che con altri giovani. Premio della Pace, questa la motivazione, perché  «tre ragazzi italiani e tre kenioti hanno interpretato e raccontato il calcio come strumento di pace e solidarietà. Con un pulmino hanno percorso 8mila chilometri in nove Paesi africani, per realizzare gli AltriMondiali 2010, veicolo di dialogo e di amicizia tra persone, gruppi e comunità diverse». E così il governatore Roberto Formigoni ha consegnato  il Premio per la Pace di Regione Lombardia anche ai ragazzi del Matatu. Da moderni Fitzcarraldo, hanno portato il calcio nelle baraccopoli e nei villaggi africani.
Francesco, tra maggio e giugno, ha girato l'Africa a bordo di un matatu: un minibus. Con porte da calcio pieghevoli, divise e tirarighe nel baule. Insieme a lui, i coetanei Luca Marchina e Emiliano Corbetta. E tre keniani: Dominic Otieno, educatore di slum, Hillary Masinde, allenatore, Maxwell Odhiambo, cameramen. «Il progetto è nato grazie a Karibu Africa, una onlus che ho contribuito a fondare - dice Francesco, cresciuto a Cantù, vive da qualche anno tra Padova e Nairobi, in Kenia - da tempo lavoriamo con il calcio nelle baraccopoli. L'occasione dei mondiali in Africa era perfetta. Anche per promuovere una serie di argomenti, come la lotta all'Aids. Il calcio, in Africa, è uno sport popolarissimo. Molti sognano l'illusione di un futuro da calciatore. Ma siamo passati in villaggi dove dei Mondiali non si sapeva nulla».
Il «controcampionato» è iniziato il 29 maggio a Mathare, baraccopoli di Nairobi. Con un torneo di calcio di strada. E si è concluso a Philippi, Cape Town. Con un torneo di calcio a cinque. Il minibus, un Toyota Hiace, si è diretto da nord a sud. Dar es Salaam, Tanzania. Lusaka, Zambia. Harare, Zimbabwe. Maputo, Mozambico. Mbabane, Swaziland. In Sudafrica, anche Durban e Johannesburg. Partite sulle colline dei pastori Masai. Nei villaggi isolati. Nelle periferie delle grandi città. Vicino alle spiagge. Tornei di calcio a volte improvvisati lungo la strada. E in alcuni villaggi del Mozambico. Dove il Matatu ha portato per la prima volta un pallone.
«Altrimondiali, tra i ragazzi dell'Africa, continua - ricorda Francesco - e fra altri quattro anni, ci sarà Brasile 2014». Un altro mondiale dove il fischio finale dell'arbitro non conta.
Sempre a Milano è stata premiata anche la canturinissima Briantea84 del dimanico presidente Alfredo Marson. Il riconoscimento questa volta è l'"Ippocrate per la vita". La motivazione: «Per regalare, giorno dopo giorno, una speranza e un sorriso a tanti giovani diversamente abili attraverso la pratica dell'attività sportiva. Sport inteso come divertimento, passione, capace di aggregare e insegnare il rispetto dell'altro. Sport che rende tutti uguali, linguaggio universale grazie a una sana competizione in grado di abbattere barriere culturali e rendere uomini e donne liberi».
«La nostra regione è ricca di iniziative e persone che dedicano energie a fare del bene - ha dichiarato Formigoni -. Si tratta di una risorsa straordinaria, la modalità migliore per esprimere quello che siamo e ciò in cui crediamo».
Per Briantea84 hanno ritirato il premio il presidente Alfredo Marson, accompagnato da due giocatori della squadra di minibasket in carrozzina Aurora Ugf Assicurazioni: Cristopher Caspani, che con i suoi 10 anni è il più piccolo cestita del Campionato italiano, e Paolo Crespi, autore del libro «Vado a farmi la chemio e torno» edito da Rcs, portato in omaggio ai rappresentanti istituzionali presenti.
«Siamo molto orgogliosi di aver ricevuto questo premio - ha commentato Alfredo Marson, il patron di Briantea84 - perché significa trovare un riconoscimento del lavoro che quotidianamente svolgiamo. Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere un fiore all'occhiello per la Regione Lombardia e quindi speriamo di poter attrarre l'attenzione e l'interesse di chi crede nello sport, praticato a tutti i livelli».

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