Cantù, teatro di S. Teodoro
Inaugurazione a S.Apollonia

CANTU' Un vero e proprio comitato, come quello creato per l'organizzazione delle celebrazioni del millenario di Galliano. Obiettivo, stavolta, restituire al teatro di San Teodoro, che questo nome ore se lo vede cucito addosso ufficialmente, il proprio ruolo nella vita della città e non solo. Quello di un «piccolo grande gioiello della cultura lombarda», sottolinea con un pizzico d'orgoglio il sindaco Tiziana Sala, ora che i lavori di riqualificazione della struttura di via Corbetta sono cosa fatta. Piccino davvero, 200 posti, una bomboniera rossa e grigia. Ma con una storia di tutto rispetto alle spalle. L'ex teatro dell'Acli, costruito nel 1921 in seguito al lascito del terreno alla parrocchia di San Teodoro da parte di due benefattori, molti canturini ancora se lo ricordano con un po' di nostalgia, tra gli anni Quaranta e i Sessanta richiamava all'ombra di San Paolo anche nomi noti. L'esempio ricordato da tutti, l'"Arlecchino servo di due padroni" con Ferruccio Soleri per la regia di Giorgio Strehler, uno degli ultimi appuntamenti di prestigio prima del declino arrivato un passo alla volta,  trasformandosi in sala cinematografo e poi chiudendo del tutto. Ma ora si vuole ritornare a quei fasti. O meglio, sottolinea il sindaco, a prima ancora, a quando per tutti, borghesi e contadini, questo era un accessibile punto di riferimento culturale. Nei giorni scorsi la giunta comunale ha deciso di intitolare la sala Teatro Comunale San Teodoro «per ribadire e garantire la continuità storica dell'appartenenza della struttura oltre che perché ormai questo nome fa parte della memoria collettiva», spiega il sindaco Tiziana Sala. Il cantiere per il suo restauro, cominciato nel 2007 - dopo che nel 2001 il Comune acquistò l'immobile ormai in piena decadenza per 800 milioni di lire - è completamente terminato, grazie a quattro anni di lavori e un milione e 700 mila euro spesi. Il palcoscenico, sacrificata solo la buca del suggeritore, è quello d'un tempo; originali gli stucchi e le colonne che sostengono la balconata. Accanto molti spazi nuovi di zecca, compreso il piccolo foyer. E il taglio del nastro è già fissato per il 9 febbraio, Santa Apollonia, festa patronale. Da fare, però, c'è ancora e molto. Perché bisogna individuare modi e forme più idonei per la gestione del teatro.

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