Meningite: terzo caso
Grave una donna

Lambrugo: dopo due ragazze, una di Faloppio e una di Appiano Gentile, la malattia ha colpito una sessantacinquenne dell'Erbese (zona di Lambrugo), ricoverata al Valduce. Questa volta non si tratta, però, della forma contagiosa del morbo (quella da meningococco) e non è stato quindi necessario avviare misure di profilassi.

LAMBRUGO Terzo caso di meningite in quattro giorni, in provincia di Como. Dopo due ragazze, una di Faloppio e una di Appiano Gentile, la malattia ha colpito una sessantacinquenne dell'Erbese (zona di Lambrugo), ricoverata da ieri al Valduce. La donna, giunta in ospedale durante la notte, è in condizioni molto gravi e si trova in isolamento, costantemente monitorata dai medici del reparto di Neurologia, che si sono riservati la prognosi. Questa volta non si tratta, però, della forma contagiosa di meningite (quella da meningococco) e non è stato quindi necessario avviare misure di profilassi. Il fatto che l'agente infettivo sia diverso rivela, inoltre, che non esiste correlazione tra questo episodio e i due dei giorni scorsi (in entrambi i casi si trattava di meningite meningococcica). Nessun allarme sanitario, dunque, ma solo una coincidenza, come confermano anche gli esperti dell'Asl.
Intanto, arrivano buone notizie sulle condizioni della ventenne di Appiano ricoverata nei giorni scorsi al Sant'Anna: è in miglioramento, ieri ha lasciato la Rianimazione ed è stata trasferita nel reparto di Malattie infettive. Mentre l'Asl ha proseguito con le azioni di prevenzione, sottoponendo a profilassi altre 36 persone che avevano avuto contatti stretti con la giovane e arrivando così in totale a quota 83 (comprese 40 persone residenti fuori provincia). La stessa azienda sanitaria ha chiarito che non ci saranno altri interventi rispetto a quelli già avviati, vale a dire la profilassi con antibiotico specifico (per conviventi, compagni di lavoro, amici e tutti coloro che hanno avuto nei dieci giorni precedenti l'inizio dei sintomi frequentazioni abituali per un tempo prolungato con la persona malata) e la sorveglianza sanitaria sulla collettività nel suo complesso (sempre per dieci giorni dalla data di inizio dei sintomi). «Non vi sono indicazioni alla profilassi - chiariscono gli esperti dell'Asl - per chi ha avuto soltanto incontri indiretti, tramite interposta persona, oppure occasionali di breve durata (per strada, al supermercato, in luoghi di ritrovo ecc.)».
Nel corso del 2010 sono state registrate in provincia di Como 23 segnalazioni di infezione meningea: 2 sono risultate provocate da meningococco, le altre 21 da agenti infettivi diversi, quali pneumococco o virus. Tra le forma batteriche, solo quella meningococcica è contagiosa, si trasmette per via aerea tramite le goccioline emesse dal naso e dalla bocca. La meningite pneumococcica è invece una complicanza di un'otite o una polmonite.

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