Ministeri padani a Monza:
i mobili prodotti a Catania

Del tutto ignorata la qualità brianzola, c'è amarezza e disagio tra gli imprenditori canturini - Giulio Meroni, presidente di Qualità Cantù: "Che beffa. Fa il paio con la nuova sede della Regione tutta arredata con mobili del Veneto" - Daniele Tagliabue, di Confartigianato: "E pensare che la storia del mobile brianzolo nacque proprio dalla Villa Reale"

CANTU' Chissà come l'avrebbero presa in Sicilia se all'inaugurazione di un importante centro istituzionale voluto per valorizzare il territorio il buffet fosse stato a base di pesce giapponese e succo d'arance spagnole.
Di sicuro a Cantù l'hanno presa male, scoprendo che gli uffici di rappresentanza dei ministeri al Nord, allestiti all'interno di Villa Reale a Monza, verranno arredati con mobili che a quanto pare arrivano da un'azienda di Catania. Con buona pace della fama della Brianza, culla italiana del design e dell'arredo. Tre uffici attivi da fine luglio, frutto di quell'operazione di decentramento annunciata nelle scorse settimane a Pontida dalla Lega, che porteranno a Monza avamposti del ministero alla Semplificazione, alle Riforme e al Tesoro.
Ma se lo scopo era coinvolgere maggiormente la terra che è considerata locomotiva d'Italia, la prima mossa ha già perso il treno. E da queste parti suona ancora di più come una beffa di notevole tempismo, visto che proprio mercoledì in città si è tenuto a battesimo il Clab, il comitato del Centro legno arredo Brianza, sinergia tra Como e Monza per rilanciare e sostenere il settore. «E pensare che la storia del mobile brianzolo nasce da Villa Reale - commenta Daniele Tagliabue presidente canturino di Confartigianato - In Francia c'è una legge che obbliga gli uffici pubblici, nell'ambito degli appalti, a prevedere una quota di fatturato da destinare alle realtà inserite nell'albo delle aziende d'arte nazionali. Qui invece ci sono mille eccellenze e nessuna attenzione. Le aziende vanno avanti da sole, con la propria passione e intraprendenza, non grazie alla politica».
Stupito e un po' sarcastico anche l'assessore alle Attività produttive Massimo Cappelletti: «Vorrà dire che manderemo a Monza un catalogo di arredi canturini per vedere se riusciremo a far cambiare loro idea. Spero si sia fatta questa scelta solo per fretta, visto che si decanta tanto la nostra capacità produttiva». Tutta colpa della fretta anche secondo Mauro Cazzaniga, presidente regionale del settore legno-arredo di Confartigianato: «Mi sono informato e ho saputo che l'acquisito è stato effettuato a Gallarate da un'azienda che ha tra i propri fornitori anche questa ditta di Catania. Una scelta dettata dai tempi stretti, senza dubbio. Ma mi auguro che la prossima volta si pensi prima al territorio, che sicuramente è ben rappresentato e potrà rispondere a qualunque esigenza. I nostri imprenditori e artigiani non hanno paura di confrontarsi con nessuno».
Tant'è che i loro prodotti non arriveranno a Monza, ma arrivano ogni giorno in Siberia e a New York. Fulvio Alvisi, presidente del Clab e vice presidente della Camera di commercio di Como è più cauto, e preferisce sapere, semmai «se sia stato aperto un bando per l'affidamento e come fosse formulato». Più che il risultato, come ci si sia arrivati insomma. E gli imprenditori? Giulio Meroni, patron di Meritalia e di Qualità Cantù, va controcorrente e bacchetta proprio loro: «Questa è bella, e fa il paio con il fatto che la sede della Regione sia stata arredata tutta con mobili del Veneto. D'altronde non siamo capaci di proporci, preferiamo stare chiusi a lavorare invece di capire come cogliere le occasioni». Certo è che i ministeri targati Padania col mobilio siculo suonano una presa in giro. «Aspettiamo di approfondire la notizia - frena il deputato canturino della Lega Nicola Molteni - e di capire se è la verità». E se lo è? «Di sicuro non si tratterebbe della scelta più appropriata né opportuna».

© RIPRODUZIONE RISERVATA