Cantù, la Lega Nord
pensa di andare da sola

In vista delle elezioni amministrative, questa è l'indicazione che arriva dalla base dei lumbard, dopo la Festa della Lega Nord di Cantù

CANTU' Cresce nella Lega la voglia di correre da sola, in vista delle prossime elezioni amministrative. Anche in città, dove in primavera sono in programma le elezioni amministrative. E' ancora troppo presto per dire se i mal di pancia e gli smarcamenti dei colonnelli, a livelli certo ben superiori di quelli locali, porteranno oppure no a sciogliere la coalizione con il Pdl. «Noi abbiamo le idee, abbiamo gli uomini e le donne. Speriamo li abbiano anche gli altri», l'unico commento del segretario nazionale Giancarlo Giorgetti in merito, presente alla Festa della Lega al Campo solare, liquidando per il momento la questione, non senza un certo veleno nella coda.
Serata affollata di volti noti, alla festa, tra torte con il sole delle Alpi al posto dei bignè e magliette che dichiarano l'amore per Cantù. Tutti presenti, dal deputato canturino Nicola Molteni al vicegovernatore della Regione Andrea Gibelli, dal segretario provinciale Cristian Tolettini ai consiglieri regionali, provinciali. Poi il sindaco Tiziana Sala, chi potrebbe essere il prossimo candidato - l'ex sindaco Edgardo Arosio - e i rappresentanti di categoria.
Tra i militanti l'insoddisfazione c'è, anche per quanto fatto o non fatto da questa amministrazione. Ma il giudizio è morbido: colpa dei tagli dello Stato, colpa dei giornali, colpa degli alleati. E questa sembra la volta buona per presentarsi agli elettori da soli, con il proprio simbolo.
Per le prossime elezioni, sottolinea Nicola Molteni, enfatizzando il patrimonio di un paio di decenni di amministrazione cittadina targata Carroccio, si devono mettete in campo nuove idee, nuove facce, «confermarci come forza popolare, la stessa di 21 anni fa. Non si deve credere alle forze nazionali o locali che dicono di rappresentare le istanze del Nord, perché questo lo fa solo la Lega». Parola d'ordine, ora, la manovra finanziaria, i sacrifici imposti alla terra delle piccole imprese e delle botteghe.

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