Cermenate, appello nazionale
per aprire la casa antimafia

Sarà lanciata a Milano una raccolta fondi per attrezzare la villetta di via Di Vittorio che ospiterà iniziative antimafia

CERMENATE Un percorso di giustizia e di legalità che deve coinvolgere tutti, le istituzioni e le forze dell'ordine quanto le persone comuni. E per attuarlo serve proprio l'aiuto di tutti. Concretamente. Per questo nei prossimi giorni verrà lanciata una raccolta fondi che permetta di ristrutturare la villetta in via Di Vittorio confiscata nel 2007 alla 'ndrangheta. Ovvero quello che nei mesi scorsi è diventato il Centro d'alta formazione antimafia Giorgio Ambrosoli, esempio unico a livello nazionale e non solo.

Una vera e propria esortazione civile, che vede in prima fila il Comune di Cermenate, e che verrà presentata lunedì a Milano nel corso di un incontro al quale prenderanno parte, tra gli altri, Maria Falcone, il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, il presidente di Banca Popolare Etica Ugo Biggeri, padre Antonio Garau di Jus vitae. E poi l'avvocato Umberto Ambrosoli, figlio di quel Giorgio che, incaricato di liquidare la Banca privata italiana di Michele Sindona, riuscì a individuare i canali del riciclaggio che dalle mani di Cosa nostra confluivano nelle banche del Nord e per questo venne assassinato l'11 luglio del 1979. E al quale il centro cermenatese è stato intitolato.

La struttura ospiterà anche una mostra permanente e una biblioteca, per offrire alla nuove generazioni una memoria storica che permetta di mantenere alta la guardia nei confronti del fenomeno mafioso. Un punto di riferimento per la diffusione della cultura della legalità ancora più significativa, oggi, visto il crescente allarme per la diffusione in Lombardia della criminalità organizzata.

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