Sisme, il prefetto ultima carta
Fabbrica a rischio occupazione

Ieri mattina il picchetto di protesta dei lavoratori: entro oggi l'azienda ci dia una risposta

OLGIATE COMASCO Sisme: ultimatum all'azienda da lavoratori e sindacati. «Che torni a più miti consigli e ci dia una risposta entro ventiquattrore, altrimenti non si esclude neppure l'occupazione della fabbrica». Intanto si spera nella mediazione del prefetto che ha convocato le parti.

Ieri picchetto all'alba davanti ai cancelli, blocco della produzione, sciopero con corteo per le strade di Olgiate; stato di mobilitazione che durerà fino a che l'azienda non accetterà il rinnovo dei contratti di solidarietà per altri due anni per proteggere il lavoro per tutti i 573 dipendenti, la mobilità volontaria e il piano d'incentivazione all'esodo secondo la proposta avanzata unitariamente dal sindacato (Fim, Fiom, Uilm, Slai Cobas, Rsu Sisme) nell'incontro di venerdì in Confindustria, terminato con la rottura del tavolo.

Saltato il tavolo, l'asticella si alza da parte del sindacato: «La situazione non si sbloccherà fintantoché l'azienda non accetterà i contratti di solidarietà, la mobilità volontaria e la nostra proposta di piano d'incentivazione volontaria con duemila euro in più di quella di partenza».

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