Cantù, difesa e accuse
del piano del territorio

Il dibattito in consiglio comunale che ha portato all'adozione del pgt tra urla, fischi e polemiche

CANTÙ  I diritti edificatori acquisiti dei canturini. Uno dei pilastri del piano di governo del territorio, secondo la maggioranza, che ha utilizzato questo argomento per tutta la serata di consiglio per rispondere alle critiche delle minoranze. Diritti sacrosanti come lo è quello alla difesa dell'ambiente e della qualità della vita, hanno replicato queste ultime.

Diritti che non è bestemmia mettere in discussione, infine, per Alessandro Brianza, consigliere della Lega che non ha votato il piano, il quale dal Carroccio avrebbe voluto «maggior coraggio», chiedendo di «eliminare l'edificabilità nelle zone meno urbanizzate e ridurre gli indici volumetrici, oltre a concentrare le aree produttive in una singola area». Anche se, secondo Wolfango Masocco, Pdl, «l'edificabilità prevista nella stragrande maggioranza dei casi, è quella già prevista nel piano regolatore, Non c'è sostanza negli attacchi delle opposizioni».

Particolarmente critico, nei confronti del pgt, è stato Claudio Bizzozero, che ha bollato l'adozione come «ennesima dissennata scelta» di questa maggioranza e ha aperto ufficialmente la campagna elettorale: «Vi ringrazio - l'attacco sarcastico - perché l'adozione di questo pgt, questa sera, ci esime dalla necessità di considerare i molti vizi formali e sostanziali di cui questo vostro piano è portatore, che in molti hanno già avuto modo di evidenziare nei mesi passati, e noi addirittura presentando un ricorso alla Corte dei conti, che ci ha comunicato di aver aperto l'esame della questione ed i cui esiti dunque potranno, e noi lo speriamo vivamente, coinvolgere la responsabilità personale, in termini economici, di coloro che fin qui si sono assunti e da qui in avanti si assumeranno la paternità di questo piano».
Un lungo attacco frontale al ventennio di governo leghista della città, il suo, liquidato come «la solita sceneggiata» da Natale Galetti, capogruppo padano, il quale non ha negato i momenti di tensione visto in questi mesi all'interno della maggioranza ha ribadito «l'obiettivo comune di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini».

Come le tante residenze in edilizia convenzionata che verranno realizzate, ha ricordato Giordano Zappa del Gruppo Misto. Il livello del dibattito è stato spesso aspro, e Ciro Cofrancesco, capogruppo Pdl ha accusato Bizzozero di «aver fatto solo sterile polemica, senza alcun riferimento concreto al piano e senza proporre alcuna alternativa». In particolare, all'accusa di un iter molto carente in tema di trasparenza, la maggioranza ha replicato rammentando l'istituzione del pgt forum, come hanno fatto il sindaco Tiziana Sala e l'assessore Alessandra Tabacco, oltre al pidiellino Paolo Sala, presidente della commissione Urbanistica: «Le riunioni svolte testimoniano la volontà di questa maggioranza di presentare, illustrare e condividere il lavoro svolto per la redazione di questo pgt. La volontà nostra è quella di trovare la formula per concedere finalmente la possibilità di poter realizzare la propria casa, per se e per i figli, sui terreni di proprietà».

Di case, però, a Cantù ce ne sono già molte, migliaia gli appartamenti invenduti. Da qui le critiche delle opposizioni, compreso l'indipendente Luca Delfinetti: «Questo pgt non vedrà mai la luce, non ci sono i tempi né l'accordo politico, per questo credo che discutere oggi sia totalmente inutile. Si sta offendendo l'intelligenza dei canturini». Tra i contrari anche Angiola Tremonti: «Mio fratello Giulio mi ha consigliato di non votare mai nulla che riguardi l'urbanistica. Io ho trasgredito una volta, quando il mio voto fu decisivo sul palazzetto, perché volevo che quel mostro scomparisse, anche se sapevo che non sarebbe stato ricostruito. E ora lo faccio una seconda volta, per dire no a questo pgt». Contrarietà che Ulivo per Cantù ha espresso con i fatti e non solo con le parole, lasciando l'aula al momento del voto.


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