Progetto fantasma
Inchiesta sul lungolago

Cinquecentomila euro gettati via. Il progetto premiato dalla Regione Lombardia e pensato come via d'uscita dalle paludi del grande pasticcio del muro oscura-lago, ma poi mai realizzato, finisce in un fascicolo d'inchiesta della magistratura. E questa volta, a indagare, non è più solo la Procura cittadina bensì anche quella di Milano.

COMO Cinquecentomila euro gettati via. Il progetto premiato dalla Regione Lombardia e pensato come via d'uscita dalle paludi del grande pasticcio del muro oscura-lago, ma poi mai realizzato, finisce in un fascicolo d'inchiesta della magistratura. E questa volta, a indagare, non è più solo la Procura cittadina bensì anche quella di Milano.
Abuso d'ufficio. È questo il reato ipotizzato - a carico di ignoti - dal pubblico ministero Grazia Colacicco che ieri ha firmato i decreti di acquisizione di atti nella sede della Soprintendenza dei beni ambientali e architettonici e al Pirellone. Gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Milano hanno fatto incetta di tutta la documentazione inerente il concorso d'idee voluto dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e pensato per trovare una soluzione architettonica per il lungolago, dopo la beffa del muro pensato dagli uffici di Palazzo Cernezzi.
I finanzieri sono andati nell'ufficio "gare e contratti" della Regione, dove è stato scritto il bando di concorso vinto dall'architetto Cino Zucchi. Peccato che quel progetto, bocciato dalla Soprintendenza, non sia poi mai stato realizzato. Con un esborso di denaro pubblico, spesa evidentemente inutile, di circa mezzo milione di euro.
L'inchiesta prende origine da una serie di articoli pubblicati dal quotidiano La Provincia che denunciavano lo spreco di denaro: «Concorso inutile, buttati 500mila euro», titolava il nostro quotidiano agli inizi dello scorso agosto. Pochi giorni dopo la Procura di Como ha aperto un fascicolo e acquisito i documenti della sistemazione del lungolago nella sede di Palazzo Cernezzi.
L'intero fascicolo, però, è stato poi girato per competenza territoriale alla Procura di Milano. Era stato dopotutto il Pirellone a indire il concorso di idee. La delibera regionale è datata 3 febbraio 2010 e recitava così: «Individuare le opere di sistemazione finale da definire a seguito del "concorso di idee", garantendo per altro il più possibile coerenza e uniformità delle soluzioni di difesa sul fronte lago, nell'ambito di una visione d'insieme unitaria».

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