Como, venerdì santo
Diecimila alla processione

C'erano anziani, bambini, malati, mamme, nonne. E poi le autorità. Ancora una volta la città si è fermata per la processione del Venerdì santo

COMO Alla fine ha vinto il sole. I nuvoloni neri che a tratti oscuravano il cielo quasi sul punto di rovesciare un po' di pioggia, sono stati attraversati dai raggi, lasciando campo all'azzurro. Quasi una metafora  ad accompagnare la processione del venerdì santo, ad aleggiare sulla la fiumana di fedeli - circa 10mila persone- lungo le vie della città, sul corteo ininterrotto che poco dopo le tre del pomeriggio si è avviato dalla basilica di viale Varese. La vicenda che tante parole, canti, preghiere evocavano nel lento procedere dietro al Crocifisso miracoloso, riproponeva infatti di continuo un contrasto fra la croce ingiusta, senza scampo, e l'imprevedibile sopravvento di una vittoria definitiva sul male.
«Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà ma...», si diffondeva nell'aria quel messaggio dall'altoparlante, la rivelazione di un sacrificio d'amore che risana, guarisce, salva.
Un messaggio che emergeva nel gesto imponente, pubblico, che ha fatto calare l'intero centro città in un'atmosfera surreale, senza il rimbombo del traffico. La devozione si leggeva sui volti, negli sguardi fissi a quel Crocifisso: in piazza Medaglie d'Oro un gruppo di disabili e anziani  in carrozzina ha atteso a lungo quel passaggio quasi per vedere e sfiorare il simbolo di un dolore, sostenuto ogni giorno nella condivisione. Gente di ogni tipo, famiglie con bambini, giovani e anziani, devoti da sempre o coinvolti per caso, si è accodata alla processione o si è assiepata ai lati delle vie in attesa del passaggio del Crocifisso e del lungo corteo guidato dal vescovo Diego Coletti accompagnato da decine di sacerdoti, dai canonici del duomo, da autorità civili e militari, fra le quali il prefetto Michele Tortora, il sindaco Stefano Bruni, il presidente della provincia Leonardo Carioni. Fra le autorità, vari consiglieri e assessori del comune, anche qualche candidato sindaco: Sergio Gaddi, Mario Pastore, Francesco Peronese, forse non gli unici,  dato che altri hanno scelto meno visibilità partecipando mescolati nella folla, fra questi Laura Bordoli, ma non si esclude che ve ne fossero altri. In via Vittorio Emanuele se è inserita Ezia Molinari, accolta con un caloroso saluto, ha proseguito con la carrozzina lungo il percorso che quest'anno prevedeva anche la tappa in piazza Cavour per la benedizione del lago.

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