Tanta gente per San Lorenzo
a Guanzate e Veniano

A Veniano quest'anno del faro è stata anche l'occasione per l'abbraccio a padre Giuseppe Rimoldi che festeggia il trentacinquesimo di ordinazione. Padre Rimoldi che ha concelebrato la messa con il parroco Giuseppe Conti e con don Leonardo Terzaghi

GUANZATE - Piazze e chiese gremite a Veniano e Guanzate, ieri, per i riti legati alla ricorrenza di San Lorenzo.

A Veniano quest'anno del faro è stata anche l'occasione per l'abbraccio a padre Giuseppe Rimoldi che festeggia il trentacinquesimo di ordinazione. Padre Rimoldi che ha concelebrato la messa con il parroco Giuseppe Conti e con don Leonardo Terzaghi, ha frequentato i sacerdoti pavoniani fin da bambino come chierichetto nella parrocchia venianese, poi all'Istituto Pavoni di Tradate dove ha studiato.

Studi continuati all'Unigo e teologia in Spagna, diacono nel 1976, sacerdote nel 1977. Padre Giuseppe ha svolto la sua missione sacerdotale a Monza, Quarto Oggiaro, Roma, Lasnigo e da tre anni all'Istituto Pavoniano Artigianelli a Milano.

«Sono contento di festeggiare dopo tanti anni San Lorenzo. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro patrono che ha offerto la sua vita per amore» ha detto padre Giuseppe. Sempre suggestivo il rito del faro compiuto sul sagrato della chiesa di San Lorenzo a cui hanno presenziato il sindaco Elio Rimoldi, e autorità civili e militari. Un bel fuoco si è subito sprigionato dal pallone di ovatta, promessa di un buon raccolto.

Per tutta la giornata diverse bancarelle hanno rallegrato la via San Lorenzo. Alla sera la benedizione e il bacio della reliquia di San Lorenzo. Quindi animazione nella piazzetta e serata in allegria con i giochi popolari di un tempo.
A Guanzate festa al santuario mariano con il grande falò di San Lorenzo. La giornata di festa è iniziata con il rosario sul viale della Via Crucis quindi la funzione presieduta dal parroco don Mauro Colombo, celebrata con gli altri sacerdoti della comunità pastorale e accompagnata da Ivan Bancora all'antico organo Bernasconi.
Un bel fuoco si è sprigionato dal "pallone" bruciato nel tempio mariano che promette un anno di prosperità.
Nel pomeriggio il diacono Pietro Zaffaroni ha guidato il bacio della reliquia. Alla sera previsto il grande falò sotto le stelle, con il pallone infuocato calato dal campanile del santuario fino a incendiare la pira di legna accatastata.

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