Cantù, protesta in pigiama
degli studenti del Melotti

I ragazzi si lamentano dei nuovi orari: per questo, provocatoriamente, hanno detto che «tanto vale dormire qui». Circa un centinaio gli studenti che hanno inscenato la protesta

Nello zaino, per il primo giorno di scuola, al posto dei libri e del diario nuovo hanno infilato peluche e pigiami. I più temerari ci sono arrivati direttamente, nel cortile del liceo artistico Fausto Melotti, con pantaloni a righe e casacche a motivo orsacchiotti.

Protesta che ha coinvolto oltre un centinaio di studenti, ma appoggiata da molti di più, quella messa in scena ieri mattina dai ragazzi che frequentano l'istituto di via Andina. Motivo, il fatto che a partire dal nuovo anno scolastico partito ieri, per adeguarsi alla riforma Gelmini, le ore di lezione non dureranno più 55 minuti come accaduto sinora, ma 60, quindi i ragazzi entreranno in classe alle 8 e usciranno alle 14. Mezz'ora in più di permanenza sui banchi, ma soprattutto mezz'ora che per molti significa perdere l'autobus per tornare a casa, e doverne poi aspettare uno molto più tardi. Per non parlare dei rientri pomeridiani, il martedì e il giovedì, entrambi di tre ore, terminando alle 17.

Il bacino d'utenza della scuola è molto vasto - circa 130 Comuni e quattro province - e molti ragazzi arrivano da paesi non propriamente dietro l'angolo. Il che, in soldoni, significa che tanti di loro arriveranno a casa alle 16 o 16.30 tutti i giorni, all'alba delle 18.30 o 19 coi rientri. In tempo per cena.

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