Cadorago, villa del Seicento
tra i sequestri per 'ndrangheta

Ci sono tre appartamenti e sette box ricavati in villa Buffoni di Caslino al Piano tra i beni in odore di 'ndrangheta sequestrati dalla magistratura di Torino

CADORAGO Dopo oltre due anni di indagini gli inquirenti non sono riusciti a farsi spiegare da dove arrivano i soldi con cui, otto anni or sono, Villa Buffoni è stata acquistata da un'impresa edile e rimessa a nuovo.

Gli investigatori hanno collegato l'amministratore della società di costruzioni con la famiglia Marando, il cui capo - Domenico, condannato per omicidio - è considerato un calibro da novanta della 'ndrangheta. Gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Torino, ieri mattina, hanno eseguito numerosi sequestri ordinati dal Tribunale del capoluogo piemontese.

Tra i beni sequestrati ci sono anche tre appartamenti e sette box ricavati all'interno dell'ex Villa Buffoni di via Benvenuto Cellini, a Caslino al Piano. Realizzati grazie a un piano di recupero approvato dal consiglio comunale del dicembre di otto anni fa, gli immobili sono finiti in un'indagine su un sospetto riciclaggio di soldi della malavita calabrese. Tutto ruota attorno alla Piramide Costruzioni srl di Milano, il cui ex amministratore era finito sotto inchiesta nel 2010 in quanto considerato un prestanome di Domenico Marando. Quest'ultimo considerato un affiliato di livello della 'ndrangheta, attivo in particolare in Piemonte.

La Piramide Costruzioni a cavallo tra il 2003 e il 2004 acquistò Villa Buffoni, complesso nato nel Seicento come casa rurale di un ordine monastico, passato attorno alla metà dell'Ottocento alla famiglia Buffoni che vi abitò fino ai primi anni Novanta. Lì l'impresa di costruzioni realizzò undici appartamenti e sedici posti auto.

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