Ucciso a coltellate
per una pianta da potare

Un diverbio scoppiato fra i fratelli, Mauro e Silvana Galli, per un albero. E’ questo il banale, banalissimo motivo che sabato pomeriggio ha innescato la scintilla omicida: coltellate che sono costate la vita al cognato, Giuseppe Zingaro, di professione idraulico, e il ferimento di entrambi i fratelli

LAINO Un diverbio scoppiato fra i fratelli, Mauro e Silvana Galli, per una pianta da potare. E’ questo il banale, banalissimo motivo che sabato pomeriggio ha innescato la scintilla omicida: coltellate che sono costate la vita al cognato, Giuseppe Zingaro, di professione idraulico, e il ferimento di entrambi i fratelli. I carabinieri della compagnia di Menaggio e della caserma di Lanzo Intelvi hanno ricostruito con precisione i passaggi di quanto accaduto il pomeriggio di sabato 5 settembre a Laino nel giardino fra le case che dividono le abitazioni dove viveva Giuseppe Zingaro, 57 anni, con la compagna, Silvana Galli, da quella di Mauro Galli, 49 anni, che abita con l’anziana madre, Matilde Dolce, 75 anni. Mauro Galli, dopo un delicatissimo intervento durato quattro ore (aveva un polmone forato e altre lesioni interne), è ancora in prognosi riservata ma, secondo i medici dell’ospedale di Gravedona, non sarebbe giudicato in pericolo di vita. Decisamente meno preoccupante il quadro clinico della sorella, anche lei in prognosi riservata per una ferita alla gola (suturata con alcuni punti) e dell’anziana madre che ha accusato un malore dopo aver assistito al duello nel giardino di casa.
Da quanto è stato accertato attraverso il racconto delle persone coinvolte, sabato pomeriggio Silvana si era rivolta al fratello per accordarsi su un lavoro da svolgere: il taglio o la potatura di una pianta del giardino che confina fra le due villette, in via Rimembranze di Laino. Fra i fratelli è scoppiato un litigio, che è poi degenerato in un’autentica aggressione: botte fino a quando Mauro ha impugnato un punteruolo e ha ferito la serena, colpendola al collo con un punteruolo. Il convivente della donna, Giuseppe Zingaro, è stato richiamato dalle urla della donna ed è andato in suo soccorso: fra lui e il fratello della convivente non correva buon sangue da anni, innumerevole volte i carabinieri erano dovuti intervenire in quella casa per rappacificare gli animi. Questa volta, però, il sangue è scorso e nessuno ha potuto far nulla affinché la tragedia non si consumasse, nemmeno le urla disperate di mamma Matilde. In giardino sono spuntati due coltelli: uno da cucina e un pugnale. Fra Mauro Galli e Giuseppe Zingaro sono volati fendenti a ripetizione, colpi vibrati con grande violenza: l’esame esterno del cadavere ha poi permesso di accertare che sulla vittima sono stati affondati tre colpi, di cui uno, quello mortale, al cuore.

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