Appaltopoli arriva a Cantù
Coinvolta l'impresa Giudici

L'inchiesta partita dal Veneto è arrivata anche in Brianza: il responsabile commerciale dell'azienda è accusato di turbativa d'asta

Anche un’impresa di Cantù è rimasta coinvolta nel ciclone di Appaltopoli, la corposa inchiesta - partita dal Veneto e condotta dalla Guardia di Finanza - sulla presunta irregolarità delle gare pubbliche nel settore viario. Si tratta della Luigi Giudici Spa, una ditta conosciuta in tutta la provincia di Como per la realizzazione di strade e fognature. Dopo le indagini a tutto campo della procura di Vicenza, e una lunga serie di udienze preliminari, sono più di cinquanta gli imputati rinviati a giudizio.
Tra questi, come deciso dal gip Stefano Furlani, vi è anche Fabrizio Ghirardi – 43 anni, di Cantù – responsabile commerciale della Giudici: il geometra dovrà rispondere dell’accusa di turbativa d’asta. Si è deciso, invece, di non procedere nei confronti di Giuseppina Giudici, amministratore unico della società, inizialmente indagata. Nel 2008, nel corso dell’inchiesta (a riferirlo, è lo stesso Ghirardi) la ditta di via Giovanni da Cermenate era già stata oggetto di una perquisizione.
Sono quasi tutti veneti, i professionisti e gli imprenditori coinvolti. Numerose anche i nomi legati a ditte di Bergamo che figurano nell’elenco diffuso dal gip. La tesi accusatoria si concentra sulla formazione dei cosiddetti «cartelli veneti» tra le imprese, per concordare i ribassi in numerose gare pubbliche, indette tra il 2006 e il 2007.
Il capo di imputazione più pesante è per 19 persone, accusate di avere promosso e partecipato ad una associazione per delinquere finalizzata alla spartizione degli appalti pubblici per strade e rotatorie. Appaiono come figure di secondo piano, invece, gli oltre trenta imputati che come Ghirardi sono accusati di turbativa d’asta. Per tutti, rimangono comunque da accertare fino in fondo, in sede processuale, le eventuali responsabilità.

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