Ecco il menù della casta
il roast beef costa due euro

Il popolo del web ha fatto una scoperta «culinaria»: qualcuno ha trafugato materialmente la lista delle vivande del ristorante dei senatori e lo ha pubblicato. I prezzi sono decisamente... convenienti

Le istituzioni dilagano su internet e non esattamente per raccogliere un consenso diffuso sulla manovra anti crisi. In concomitanza con la seduta di ieri delle quattro commissioni parlamentari per le comunicazioni di Giulio Tremonti, il popolo del web ha fatto una scoperta «culinaria»: qualcuno ha trafugato materialmente un menù del ristorante dei senatori e lo ha pubblicato tal quale. Un enorme successo mediatico.
Chi ha la possibilità di frequentare la «mensa» di palazzo Madama sa bene che non si tratta di un falso. Il documento è stato sfilato da uno dei tanti menù distribuiti ai «clienti» e custodito in una cartellina rigida in pelle blu. La sua attendibilità è quindi fuori discussione. Compresi i prezzi. Un pasto medio costa poco più di dieci euro.
l'Iva non viene applicata perché, come in tutti gli esercizi interni alle aziende private o alla pubblica amministrazione, non è previsto dalla legge.
Si tratta infatti di un servizio che non ha scopo di lucro: viene fornito per agevolare la vita dei lavoratori, anche se di alto rango, come si presume che siano i parlamentari.
Prezzi popolarissimi: pasta al ragù un euro e 50 o riso all'inglese (un euro e 60) ma anche risotto con rombo e fiori di zucca (tre euro e 34 centesimi) o spaghetti alle alici (un euro e 16 centesimi). Poi c'è il secondo: roast beef (due euro), bistecca di manzo o petto di pollo (entrambi due euro e 68 centesimi). Infine, il caffè per 42 centesimi e la spremuta a 92 centesimi. La gestione del ristorante del Senato è affidata ad una ditta privata, la Gemeaz Cusin, con sede a Milano. Il Senato fornisce il locale al piano terra in stile liberty.
E anche le attrezzature per la cottura, le tovaglie, i bicchieri e le posate. Queste ultime debbono essere periodicamente rinnovate perché recano lo stemma senatoriale e sono spesso «predate» come souvenir.
Ovviamente il prezzo pagato dagli avventori non basta a pagare le spese. Così per ogni coperto del ristorante la «Camera alta» deve raddoppiare la cifra corrisposta dai commensali. L'operazione costa circa 1.200.000 euro l'anno. Il presidente del Senato Renato Schifani (PdL) ha fatto sapere in serata che i prezzi della ristorazione interna verranno presto adeguati ai costi effettivi.

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