Patria, restauro al via
entro il mese di febbraio

Stanziato il primo milione per il recupero del piroscafo. Ne servano altri due

Buone notizie per il piroscafo Patria, che rischiava di marcire nel cantiere di Dervio nel quale è ricoverato da anni.
Entro 45 giorni infatti è previsto l’avvio dei lavori, affidati dall’Amministrazione provinciale - che ne è propriataria - all’impresa Vemar di La Spezia. Si tratta del primo lotto, del costo di 1 milione e 300mila euro. La notizia è stata data ieri, a Villa Gallia, nel corso della presentazione dei progetti cofinanziati dalla Fondazione Cariplo presieduta da Giuseppe Guzzetti, che per l’operazione di recupero dello storico piroscafo ha stanziato un contributo di mezzo milione di euro. Il resto era arrivato dal ministero dei Trasporti con la legge finanziaria 2006.
«Questo primo passo - ha sottolineato il presidente di Villa Saporiti Leonardo Carioni - arriva dopo un lungo lavoro di preparazione, che ha visto la Provincia prima impegnata nell’inserimento a patrimonio del battello, e successivamente nell’avvio del programma di recupero. È il segnale che l’Amministrazione provinciale ha creduto in questo progetto e si è attivata per portarlo a compimento. Si tratta di un pezzo di storia di grande rilevanza per Como e i comaschi, che testimonia la vocazione nautica del nostro territorio».
La Vemar realizzerà gli interventi previsti nel progetto del primo lotto di lavori - redatto dall’ingegner Claudio Fornasini - finalizzato alla messa in salvaguardia definitiva dello scafo (radiografia per individuarne le parti ammalorate e ristrutturazione), sostituzione caldaie, rimessa in esercizio delle pale, smontaggio del motore per verificarne efficienza e recuperabilità, e realizzazione di una struttura di protezione in attesa dell’avvio dei lavori del secondo lotto.
E ora la notizia meno buona: per il resto del lavori i soldi - oltre 2 milioni di euro - non ci sono ancora. Da Villa Saporiti sono ottimisti (lo stesso Carioni sta avviando una concertazione con altri enti e istituzioni per assicurare una futura ed economica gestione del piroscafo), nonostante la crisi che sta colpendo un po’ tutti i settori, e sono convinti che entro 3-4 anni il Patria potrà tornare a navigare. Con grande soddisfazione della Famiglia comasca, che l’ha adottato nel 1991.

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