Prestino, colpo al tabacchi
Ladri in fuga con 12mila euro

Per una settimana hanno studiato i tempi di reazione della vigilanza facendo scattare l'allarme ogni sera. Poi, tra domenica e lunedì, il furto

COMO - «Mi hanno avvertito pochi minuti prima delle tre. Io abito a Portichetto... Ho impiegato nemmeno cinque minuti ad arrivare, ma erano già spariti tutti». Novanta giorni dopo il raid che a settembre gli costò 10mila euro tra porte danneggiate, videopoker e sigarette trafugate, Elio Calabrò - titolare con la sorella del tabacchi di piazzale Giotto, a Prestino - "piange" un secondo, identico furto, commesso poco prima dell’alba di ieri da quattro uomini che hanno condotto in porto un’operazione studiata per giorni. Il bilancio: due macchinette per il cambio moneta spostate dal bar ai giardini pubblici di via D’Annunzio per essere comodamente scardinate, decine di stecche asportate, una porta divelta, danni di natura varia per un conto finale di circa 12mila euro. Il bottino è il frutto di un piano studiato nei dettagli per tutta la settimana precedente.

A raccontarlo è lo stesso titolare, che spiega: «Per far suonare l’allarme basta colpire con un po’ di forza il distributore automatico di sigarette, che è sempre in funzione. Nei giorni scorsi lo hanno fatto ogni sera. Qualche volta alle 22, poi alle 23, lo hanno fatto anche verso mezzanotte. Noi credevamo che fossero falsi contatti, in realtà era qualcuno che faceva azionare i dispositivi per studiare i tempi di reazione della vigilanza. Lo hanno fatto così spesso che nessuno, tra i vicini, ci ha fatto più caso...». I ladri hanno avuto il tempo di intrufolarsi forzando con una leva una porta sul retro del locale, che si trova al piano terra di uno dei condomini affacciati su piazzale Giotto. All’interno si sono impossessati dei tabacchi e delle due macchinette. Le telecamere installate all’interno del bar li hanno ripresi, anche se le immagini non sono nitidissime. Era buio, e non sono dotate di un sistema a raggi infrarossi. Le quattro figure si distinguono comunque bene. Si vedono i malviventi con il volto coperto e i guanti, utilissimi a non lasciare impronte digitali. L’operazione è ben riuscita, nel senso che di impronte la polizia non ne ha rinvenute. Il locale è stato scandagliato a fondo, in ogni angolo ma l’esito è davvero poco confortante. Come lo scorso settembre mancano anche i testimoni, cioè qualcuno che abbia visto o sentito. Iquattro si sono allontanati come fantasmi nel giro di quei pochissimi minuti, volatilizzatisi nel nulla con il loro carico di quattrini, ma è probabile che all’arrivo della vigilanza prima, e del proprietario poco dopo, fossero ancora nascosti giù in mezzo ai giardini pubblici, tra i giochi sotto via D’Annunzio, dove più tardi sarebbero state rinvenute le "carcasse" divelte della macchinette cambia moneta.

Tutto già sentito, tutto già visto. Il colpo è davvero la fotocopia di quello dello scorso settembre, quando però nel mirino finì non solo il tabacchi ma anche il pub di fronte, dal quale pure sparirono soldi e videopoker. «Paura? Certo che ne abbiamo» racconta la gente in piazza, cuore pulsante di un quartiere densamente popolato, intrico di stradine residenziali in cui i furti, nelle ultime settimane, si sarebbero susseguiti con una certa regolarità: «Ne hanno commessi di altri anche nei giorni scorsi», racconta un pensionato che indica le pendici del Monte Croce e la zona di via Isonzo, al di là della strada. Non c’è difesa? «Non c’è difesa - conferma il titolare del tabacchi - Se non quella di chiudersi dentro e aspettarli...»

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