"Maltrattava mia mamma"
Badante ucraina a processo

In tribunale la storia di una 45enne, accusata di aver trascurato un'anziana di 91 anni, costretta in carrozzina: secondo i testimoni, la nonnina di Mariano Comense veniva imboccata a forza, "parcheggiata" sul marciapiede o costretta a rimanere fuori casa fino a tardi.

MARIANO COMENSE - "Maltrattava mia mamma. E lei piangeva, mi diceva che voleva andare in un ricovero. Mi continuava a dire che Galyna era il diavolo".
Così mercoledì 12 marzo, in Tribunale a Cantù, si è svolta la prima udienza di un processo che vede imputata una 45enne dell'Ucraina, Galyna Vynnychuk, accusata di aver maltrattato, quando era badante, un'anziana di 91 anni, Giuditta Castoldi, che viveva nel centro di Mariano Comense. I fatti contestati risalgono al 2003 mentre la donna è poi scomparsa l'anno successivo, per cause naturali. In aula c'era la figlia, che ha raccontato dei presunti maltrattamenti. "Mia mamma mi diceva che era il diavolo e che la trattava male. E continuava a piangere, e voleva che la mandassi in un ricovero". I testimoni - una volontaria e una vicina di casa - hanno poi raccontato di situazioni particolari, dove l'anziana, in carrozzina, veniva "parcheggiata" fuori da un negozio, da sola, mentre la badante faceva delle spese per conto proprio. Ma hanno anche spiegato come la "nonnina" sarebbe stata imboccata, anzi "ingozzata come un pollo", pur di fare in fretta, o come l'ucraina la portasse in giro fino a tarda sera, per restare in piazza con le amiche connazionali.
Accuse, queste, rigettate da Galyna Vynnychuk: "Non è vero. Io la aiutavo a mangirare, la lavavo e la pulivo. Non le facevo mancare nulla. Solo in estate, un giovedì sera, abbiamo fatto tardi, ma solo perché c'era la musica in piazza. E lei si divertiva".
Il giudice Luca De Matteis ha rinviato il processo per le conclusioni da parte del pm, Nicola Ronzoni, della difesa e della parte civile all'udienza del 12 giugno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA