Saldi: maxi-sconti o anticipi?
Sfida commercianti-consumatori

Mentre in molti negozi si anticipano i saldi con vari escamotage, si affaccia l'idea di maxi-sconti in stuile inglese, fino al 90%. Ma i commercianti preferiscono essere ottimisti, i consumatori no: "Sarà un flop"

Inizia il conto alla rovescia per i saldi invernali 2009 e si accende lo scontro tra commercianti e associazioni dei consumatori sull'esito di questa tornata di vendita scontate.
Con i negozianti che sperano di potersi rifare almeno in parte dopo un autunno e un Natale segnati dalla crisi economica, e i consumatori che prevedono un flop degli acquisti e mettono in guardia le famiglie per evitare "fregature".
La caccia allo sconto partirà il 2 gennaio da Napoli, Potenza e Trieste, seguite il 3 da Roma, Milano e Palermo (le ultime saranno Cagliari l'8 e Aosta il 10).
E se per la Confesercenti saranno "una sorta di ultima spiaggia per tentare di contenere le perdite", la Confcommercio fa "previsioni abbastanza ottimistiche", stimando una spesa complessiva di quasi 7 miliardi.
Cifre che non convincono affatto i consumatori, secondo cui la crisi colpirà duramente anche i saldi, con un "collasso" delle vendite del 30%. Saranno circa 16 milioni, per la Confcommercio, le famiglie italiane che compreranno prodotti in saldo. Ognuna spenderà in media per abbigliamento e accessori poco meno di 450 euro, facendo lievitare a quasi 7 miliardi il valore di questi saldi invernali, con un'incidenza del 19,5% sul fatturato annuo del settore.
"L'andamento fortemente negativo delle vendite autunno-inverno - secondo Moda Italia (federazione aderente a Confcommercio) - ha determinato elevate giacenze e quindi la disponibilità di un'offerta molto ampia. Questo, accompagnato a sconti che mediamente saranno attorno al 40%, ci porta a previsioni abbastanza ottimistiche sull'andamento dei saldi, pur tenendo conto di un contesto di consumi che restano, al di là del leggero recupero delle vendite natalizie, piuttosto deboli". Per la Fismo-Confesercenti, poi, questi saldi saranno "per i consumatori un'occasione per acquistare a prezzi accessibili"; bisogna però diffidare dei super-sconti, perchè "chi promette il 70-80% in meno non può garantire serietà e qualità".
Molto negative, invece, le previsioni di Federconsumatori e Adusbef, che contestano le stime dei commercianti. "La situazione del paese e delle famiglie è drammatica - sostengono le due associazioni - e a nulla serve, anzi è molto dannoso, edulcorare la realtà dei fatti, magari solo per compiacere il presidente del Consiglio di turno. Le vendite di Natale, disastrose, saranno confermate purtroppo anche da un'altrettanto disastrosa stagione dei saldi". Saranno quindi solo 10,8 milioni (pari al 45%) le famiglie interessate dai saldi, che subiranno così "un vero e proprio collasso. Come le spese natalizie sono crollate di oltre 2 miliardi, così la spesa per saldi si attesterà a 3,428 miliardi", il 30% in meno rispetto ai 4,932 miliardi dell'anno scorso. La spesa per famiglia - aggiungono i consumatori - sarà di 317 euro, pari a 122 euro pro-capite. Anche per il Codacons le previsioni dei commercianti sono "eccessivamente ottimistiche e si scontreranno con una realtà assai più amara". Infatti, "appena il 50% delle famiglie potrà avvalersi dei saldi, perchè l'altra metà non avrà budget da dedicare a nuovi acquisti. In linea generale - sottolinea l'associazione - prevediamo un totale flop dei saldi invernali, con vendite in picchiata fino al 30%".
Vista la "grave situazione economica - aggiungono poi Federconsumatori e Adusbef - sarebbe stato più sensato anticiparli, così come è avvenuto nella maggior parte dei paesi europei".

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