Bayehe, una polizza per Cantù
«Vincere così fa sempre bene»

Al secondo anno alla S. Bernardo Cinelandia Park si sta confermando tra i migliori. «La grande rimonta con Mantova lascerà effetti positivi a lungo termine. E ci darà carica»

Sensazioni forti, in parte già provate in A2. Ma giocare per vincere è tutta un’altra cosa. Lo sa bene Jordan Bayehe, lungo camerunense – ma di formazione italiana – della Pallacanestro Cantù.

Unico confermato della scorsa stagione, anche in virtù di un contratto “blindato”, il giocatore in A2 – e in un’A2 di alto livello – sta assaporando il gusto di giocare con l’obiettivo di vincere. Lo scorso anno, con una Cantù in panne, si giocava a non perdere.

Mutato il quadro, per Bayehe questa è una stagione importante, in cui sta cercando conferme. Del resto già in A, nella parte finale del campionato con Bucchi, aveva già trovato una certa continuità. Ora, in A2 e con Sodini (che stravede per lui) ha l’occasione per consacrarsi definitivamente.

In questa Cantù a punteggio pieno ci sono tanti ingredienti che rendono questo primato solitario già importante.

«Faticato in prestagione»

Ma, più di tutto, sembra contare il contributo che ogni giocatore riesce a dare: «In prestagione – ammette Bayehe – abbiamo un po’ faticato e credo fosse normale, perché non ci conoscevamo. Ora invece è tutto molto più chiaro e sta noi metterlo in pratica. Anche nei momenti di difficoltà, le reazioni ci sono sempre state per il fatto che ognuno di noi ha saputo portare qualcosa di buono in momenti diversi: questo fa la differenza in una squadra che non vuole solo partecipare, ma che punta anche a vincere».

Già, giocare per vincere. C’è una bella differenza tra questa e altre recenti stagioni canturine: «Quando è così, cambiano la prospettiva e gli stimoli: mi piace giocare per arrivare primo. Tutti sono molto concentrati, il livello si alza ed è molto stimolante. Aggiungo che a Cantù si gioca anche per un progetto coinvolgente: oltre alla promozione, si vuole riportare la gente a palazzo e c’è l’obiettivo di tornare a giocare in città in un nuovo palazzetto. Tutti questi fattori danno più responsabilità e pressioni: giochiamo a basket, viviamo di emozioni, quindi ben venga un contesto di questo tipo».

«L’A2? Come me l’aspettavo»

Che A2 ha ritrovato Bayehe dopo il biennio a Roseto e la A a Cantù? «Come me l’aspettavo. Si gioca un basket molto fisico e siamo in un girone competitivo. Tante squadre giocano sporco, anche di più rispetto alla serie A: è un marchio di fabbrica della categoria».

Intanto Bayehe punta a diventare un “fattore” anche per Cantù, non solo per la categoria. Domenica contro Mantova ha giocato 30 minuti, segnando 16 punti, la sua miglior prestazione in termini offensivi: «Mi aspetto tanti miglioramenti da questa stagione, mi piacerebbe giocare con costanza Con l’obiettivo, ovviamente, di riportare Cantù dove merita».

Partite come quella vinta in rimonta contro Mantova, possono essere delle chiavi per l’intero campionato: «Sono convinto che lascerà in noi effetti positivi a lungo termine - conclude Bayehe -. Abbiamo battuto una squadra forte, che era prima come noi: la rimonta dice che abbiamo le forze per cambiare l’inerzia se le cose vanno male, quindi ci darà una carica importante. Ma questa sfida ci ricorda anche vanno eliminati i momenti di black out. Cos’è cambiato in noi? Dopo la strigliata del coach, ci siamo solo detti cosa fare, anche usando parole forti. Ma l’importante è che i risultati si siano visti».

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