Cantù e l’azzurro di Pecchia
«Sono felice per Procida»

Due i biancoblù nella lista della Nazionale maggiore di Sacchetti

Tira momentaneamente il fiato Cantù, non possono tirarlo i giocatori. Non di certo un instancabile lavoratore come Andrea Pecchia, che – la sua presenza è da confermare, ma tira aria di convocazione sicura – dovrà rispondere anche alla chiamata azzurra del ct Sacchetti, per la terza finestra di qualificazione ad EuroBasket 2022, in programma nella bolla di Perm, in Russia.

Battere Varese ha dato energia, fiducia e un minimo senso di tranquillità in più all’ambiente dopo quattro sconfitte consecutive. Non solo alla squadra, ma anche al nuovo coach Piero Bucchi. «Sicuramente è stata una grandissima vittoria – ammette l’esterno della Pallacanestro Cantù – l’importante era tornare al successo. Purtroppo era da un po’ che non si vinceva, ed è stato bello tornare a farlo in una sfida così importante. Importante al quadrato, perché era un derby ed è sempre una partita dal valore particolare e perché ci siamo portati sul 2-0 negli scontri diretti. Ma non è finita, la strada è ancora lunghissima».

Il successo nello scontro diretto impone una replica anche nelle altre partite di fascia medio bassa. Ma, anche per Pecchia, servirà magari trovare un lampo anche in partite sulla carta impossibili. Un po’ come il blitz di domenica messo a segno da Trieste ad Assago contro Milano: «Tutto quello che arriva in più è oro colato. Noi però scendiamo in campo per giocarci tutte le nostre chance e con l’idea di vincere, sia che si affronti la prima in classifica, sia una diretta concorrente: vincere fa sempre comodo e aiuta, se poi riesci a fare come Trieste a Milano, allora serve doppiamente. Ovvio che non dobbiamo correre troppo: dobbiamo pensare partita dopo partita e vedere cosa succede, senza farci troppi viaggi mentali. Intanto ci siamo già goduti questa vittoria: parlo al passato perché siamo già ben concentrati sul prossimo impegno a Venezia. Ma i 2 punti di domenica stanno aiutando a lavorare meglio e con più serenità».

Pecchia racconta poi la nuova vita con Bucchi: «Lui e Pancotto sono due grandi coach, di grande esperienza, che lavorano in modo differente. Con Bucchi stiamo mettendo in pratica cose nuove. Si lavora su tutto, difesa e attacco, e nei dettagli, senza stravolgere il lavoro fatto in precedenza e continuando a migliorare di allenamento in allenamento».

Intanto è arrivata la seconda chiamata in Nazionale, in attesa che venga confermata: «Essere chiamati in Nazionale, anche solo nella prima “long list”, è un onore, ne vado orgoglioso. Sono felicissimo anche per il mio compagno di stanza Procida, perché se lo merita: sta dimostrando di essere un ragazzo giusto. Stiamo parlando di un diciottenne con grandissimi margini di miglioramento, ma lui fa già tutto quello che deve fare un giocatore di basket».

Cantù a Venezia domenica con 2 punti in più. Che partita sarà? «Difficile. La Reyer è in serie utile da cinque partite, è ancora campione in carica ed è piena di grandi giocatori stranieri e italiani. Qualche problema l’ha avuto anche per colpa del Covid, ma si è ripresa ed è in fiducia dopo ritrovato i meccanismi di squadra. Bisognerà stare attenti a tutti, ma dobbiamo provare a fare il possibile per centrare un inaspettato colpo esterno».

L.Spo.-Luca Pinotti

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