Ciani e il ritorno mancato a Cantù
«Ci tenevo alla mia prima da ex»

Si racconta il vice allenatore di Trieste che stasera era atteso a Desio

«Al netto ovviamente di ciò che è accaduto in questi ultimi giorni, mi spiace sia stata rinviata la nostra partita di domani (oggi, ndr) con Cantù perché attendevo con piacere e curiosità la mia prima volta da ex, vent’anni dopo. Anche se il Pianella non c’entra più. Pazienza, anche perché suppongo non dovrò attendere ancora a lungo, presumendo che il rinvio della gara non andrà alle calende greche». Franco Ciani, 59 anni, è da questa stagione il primo assistente di coach Eugenio Dalmasson nella conduzione tecnica dell’Allianz Pallacanestro Trieste, che avrebbe dovuto essere l’odierna avversaria della S.Bernardo prima che la Lega disponesse il rinvio delle ostilità causa Covid.

Ciani in Brianza mise piede nell’ultima estate del secolo scorso - era infatti il 1999 - per venire ad allenare l’allora Canturina Servizi di patron Francesco Corrado. «Il primo colloquio avvenne a casa dell’attuale presidente Roberto Allievi, presenza la sua non ufficiale ma vicina alla società - ricorda -. C’era anche suo papà Aldo, oltre ad Alessandro Corrado e a Bruno Arrigoni. Di quella “mia” Cantù, domani (oggi, ndr) avrei ritrovato il solo Andrea Lanzi (il fisioterapista, ndr). Del resto è trascorso un ventennio e Cantù ha cambiato qualche proprietà... Ora mi sembra ci sia di nuovo stabilità in seno alla società e di questo me ne rallegro».

Egoisticamente, dica la verità, per voi sarebbe stato meglio giocare oggi... «Premesso che nelle attuali loro condizioni non si poteva, la mia opinione è che sia giusto in questo momento giocare il più possibile. Laddove ovviamente vi siano le garanzie. Perché questo dà un senso di continuità e stabilità, oltre a un’idea di stagione il più vicino possibile alla normalità. Sì, saremmo scesi in campo molto volentieri, nonostante avessimo ancora fuori per infortunio due giocatori del quintetto quali Henry e Udanoh, che verosimilmente avremo a disposizione quando sarà disposto il recupero della partita».

Voi, peraltro, siete ancora una delle poche squadre “Covid free”. «Nonostante il rinvio della gara, ieri (giovedì, ndr) ci siamo comunque sottoposti ai tamponi anche per una nostra serenità e in effetti siamo risultati tutti negativi. Incrociamo le dita, ma per ora qui la situazione è assolutamente sotto controllo».

L’Allianz, oltre ai due stranieri già citati ha fuori da tempo anche Cavaliero, ma ha imbarcato con contratti temporanei a scadenza, Delia, Cebasek e Mussini. Al di là di queste vicissitudini, quali sono le velleità di Trieste in campionato? «Quelle di una stagione tranquilla, con la salvezza da acquisirsi il prima possibile. Il gruppo italiano rappresenta la continuità e c’è una consolidata mentalità del gruppo/squadra, dell’ambiente e del modo di lavorare. Non vantiamo una leadership designata tra i giocatori, ma ne abbiamo una assegnata a un certo modo di essere che rappresenta la nostra àncora di salvezza nei momenti di difficoltà. Quanto alla società, la serietà del progetto e la copertura del budget forniscono a ciascuno di noi una serenità importante, soprattutto di questi tempi».

«Sinora - puntualizza Ciani - eccetto i primi 20’ a Brescia profondamente negativi, sento di poter affermare che ce la siamo cavata bene e che siamo in linea con le attese (per la cronaca, l’Allianz ha strapazzato Cremona, vinto a Sassari, perso con Milano e a Brescia oltre che con Brindisi all’ultimo tiro, ndr)».

E che ne dice di questa Acqua S.Bernardo? «Che presenta giocatori interessanti, tra giovani italiani di buonissima qualità e ottima prospettiva, americani poco conosciuti ma intriganti, calibrati con altri elementi di maggior esperienza. Veramente un mix sfizioso».

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