Gabrielloni e Iovine: «Forza Cantù
Squadra fortissima, ma ai playoff...»

I due giocatori del Como tifosissimi della squadra che comanda l’A2

Calciatori del Como e tifosi della Pallacanestro Cantù. Alessio Iovine e Alessandro Gabrielloni, appena possono, corrono a Desio per le partite casalinghe della S.Bernardo-Cinelandia Cantù. Erano in tribuna contro Torino e, grazie alla sosta di campionato in serie B, sono tornati anche domenica contro Orzinuovi. Cantù sarà forte di suo, ma ha due talismani nel mondo del calcio.

Iovine – si sa – da sempre è tifoso delle squadre della città. Comasco di Bregnano, era tifoso del Como ben prima di andarci a giocare. Risale invece ai tempi del liceo il suo innamoramento per Cantù: «Alle superiori frequentavo il “Sant’Elia”, alcuni miei compagni mi hanno trasmesso la loro passione. Andavamo insieme al Pianella, sempre esaurito e caldissimo. Impazzivo per Stonerook, amavo i derby e le grandi partite. Negli anni è diventato complicato tornare al palazzetto per via degli impegni calcistici, ma appena posso vengo sempre volentieri».

«Occhio a non sbagliare»

Per Iovine, la squadra ha tutto per tornare in serie A: «Ammetto di non conoscere benissimo i giocatori, ma Cantù è certamente bella squadra che deve tornare in alto. Mi dispiace che si debbano disputare i playoff: una stagione magari dominata rischia di diventare un fallimento, se si sbaglia una partita. Quindi, per Cantù non sarà una passeggiata risalire».

L’esterno del Como non ha dubbi sui giocatori-chiave della S.Bernardo: «Sarò scontato, ma Johnson fa sempre bene: anche domenica ha segnato 17 punti “in ciabatte”. Tra gli italiani amo Da Ros, forte in attacco e in difesa. E poi Cusin, che giocatore: il suo lavoro sporco è fondamentale. Andare a vedere un altro sport è bello, perché aiuta a caricarsi, è quasi più divertente che giocare… Peccato per la mancanza di tifo, con gli Eagles sarebbe un grande spettacolo».

Gabrielloni è un tifoso di Cantù fin da ragazzino. Quando vedeva in tv le partite di Eurolega nell’era Cremascoli: «Il basket mi è sempre piaciuto, andavo anche a vedere Jesi in A2 e ora ho un amico, Samuele Moretti, che gioca a San Severo nell’altro girone di A2. Ma vedevo Cantù su Sportitalia e la bolgia che si creava in questo palazzetto».

E poi ha trovato… Iovine: «Condividiamo questa passione, la squadra è fortissima e come Alessio temo i playoff. Ma Cantù mi pare una squadra affidabile, che sembra sempre giocare in controllo: quando vogliono accelerare, lo fanno, e in difesa vedo sempre grande attenzione».

Il capitano Luigi Sergio è, in assoluto, l’idolo del bomber del Como: «Per lui ho un debole, alle sue triple scatto in piedi. Ho già chiesto la sua maglia…».

«Che momento con Procida»

Gabrielloni, tra l’altro, è già stato protagonista anche sul parquet di Desio: «Avevo parlato bene di Procida, abbiamo lo stesso numero, il 9, e fui invitato a Desio per lo scambio delle maglie. Un bel momento».

Ora, in attesa della prossima puntata a Desio, la testa è già al derby contro il Monza: «Sarà difficile, ma ora abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi: siamo convinti che, al di là del risultato, la prestazione non mancherà».

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