I contagi di Cantù
«Tutti tranquilli»

Il medico: «Giocatori rimasti tranquilli, anche se qualcuno - più che altro per carattere, non per il momento - si mostrava un pelo più preoccupato»

Sta avendo il suo bel daffare in questo periodo il responsabile dello staff medico della Pallacanestro Cantù, Federico Casamassima. I tanti casi di positività al Covid tra i giocatori biancoblù hanno reso interminabili le giornate del professionista canturino, specialista in medicina dello sport, nonché medico del club brianzolo dal 2013. Gli straordinari per lui sono iniziati in concomitanza con il primo caso interno di avvenuto contagio, quello che ha colpito Jaime Smith ormai tre settimane fa.

«Al di là dello stato di salute del giocatore - spiega Casamassima - quella domenica ero preoccupato del fatto che dovendo comunque noi giocare (a Varese, ndr) si rischiava di mettere in pericolo anche gli avversari, perché è vero che gli altri nostri giocatori erano tutti negativi, ma ciò non escludeva che stessero magari incubando il virus. Non nascondo che anche nei giorni successivi ho avuto momenti di tensione».

A proposito, gli altri vostri casi di positività si sono fatti attendere rispetto a quello di Smith. «Jamie è stato il primo della serie, vero, ma gli episodi successivi li ritengo del tutto scollegati. Vero che non abbiamo ovviamente certezze, ma non riteniamo debba essere attribuita a lui la causa del contagio. Quanto al fatto che così tanti siano poi risultati infetti, è probabile che qualcuno di loro avesse una carica virale veramente molta alta e che dunque risultasse particolarmente contagiosa. Paradossalmente, mi sono sentito più tranquillo nel momento in cui si sono riscontrate così tante positività perché così scattava per tutti l’isolamento».

Può indicarci quali sono stati i sintomi mediamente evidenziatisi tra i giocatori? «Quasi tutti hanno avuto febbre a 38 - e qualcuno con picchi a 39 - per almeno un paio di giorni oltre a dolori muscolari particolarmente intensi. Con tosse e raffreddore persistenti, oltre a mal di gola. Il tutto è stato peraltro ampiamente gestibile, limitandosi a terapie sintomatiche».

Ha riscontrato stati d’agitazione? «No, direi che sono rimasti tranquilli, anche se qualcuno - più che altro per carattere, non per il momento - si mostrava un pelo più preoccupato. Semmai erano preoccupati per i loro contratti stretti, più che per sé stessi».

E ora qual è la road map dal punto di vista sanitario? «Domani (oggi, ndr) tampone per i negativi (Woodard e Kennedy, ndr) - naturalmente escluso Smith che ormai è guarito - oltre che per La Torre e Bayehe, vale a dire coloro i cui contagi risalgono più indietro nel tempo e che da giorni non accusano sintomi. Contiamo di avere l’esito per martedì (domani, ndr) e se fosse negativo potrebbero tornare ad allenarsi in palestra da mercoledì, affiancando Smith che ha già ripreso. Per tutti gli altri, invece, tamponi nel fine settimana».

© RIPRODUZIONE RISERVATA