La Torre: «Ora è un tour de force
Ma Cantù si farà trovare pronta»

Il capitano dell’Acqua San Bernardo alla vigilia della sfida di Brindisi

«La condizione fisica? Servirà. Ma più di tutto servirà la forza mentale». Andrea La Torre, capitano dell’Acqua San Bernardo, avverte se stesso e tutta la squadra prima del ciclo ravvicinato che porterà Cantù in campo tre volte nel giro di una settimana. E sempre in trasferta: domani a Brindisi, mercoledì a Cremona e domenica a Trento.

Ne è davvero convinto, il capitano, che “benedice” la sosta per gli impegni della Nazionale: «Personalmente questa pausa è servita. I miei dieci giorni di quarantena li ho sofferti forse di più rispetto ad altri, perché nelle prime tre partite dopo lo stop forzato non ero proprio al 100%. Questa settimana di allenamenti invece è andata molto meglio, è servita per recuperare la condizione. E penso che sia servita anche ai compagni. Insomma, siamo pronti per affrontare questo ciclo di partite».

Si parte con la trasferta in Puglia, contro la rivelazione Brindisi, con la buona notizia del recupero di Leunen dopo l’infortunio al polpaccio.

«Sarà davvero dura - ammette La Torre -. In casa loro è sempre difficile: abitualmente, con il pubblico, è un campo molto caldo, la trasferta è lunga e giochiamo contro una squadra in striscia positiva. Servirà una forza mentale alta, ma abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela».

Il ciclo di partite ravvicinate non spaventa il capitano: «È un momento delicato e importante della stagione. Ma è anche bello giocare tante partite in pochi giorni, aiuta a tenere alta la tensione. Senza entrare troppo nello specifico, sarà importante, una volta finita la partita, dimenticare il risultato e andare avanti. Sono partite talmente ravvicinate che, vittoria o sconfitta, sarà subito necessario concentrarsi su quella successiva. Ne sono convinto: in questi casi, conta più la testa del fisico».

Fisico che, nel corso dell’epidemia Covid, nel gruppo squadra canturino ne ha certamente risentito: «Noi abbiamo avuto otto positività tra i giocatori, siamo stati travolti ed è stata una vera batosta. In dieci giorni a casa, perdi la forma e anche la lucidità mentale. Riprendere da capo, “da zero a cento” di colpo, non è stato uno scherzo. Per fortuna ne siamo usciti».

Una pausa che ha portato anche novità alla serie A e l’esordio di Pecchia in Nazionale: «Siamo felicissimi per “Pech”, è un grande risultato. Lui è felicissimo di questo traguardo. L’abbiamo festeggiato, ma anche un po’ preso in giro: appena entrato, ha fatto 0/2 ai liberi, gliel’abbiamo fatto notare…».

Intanto, la Virtus Bologna si è rinforzata con un big come Marco Belinelli: «Non vedo l’ora di affrontarlo. Mi piace l’idea che nel basket italiano ci siano grandi campioni, talenti come Rodriguez, Teodosic e tanti altri, come lo è stato Ragland a Cantù l’anno scorso. Belinelli aggiunge qualità, secondo me allinea la Lega basket alle maggiori leghe europee».

E Cantù? «Mi piace, è un’ottima squadra e tutti sono animati dalla voglia di crescere e mettersi in gioco. Capita la giornata no, ma c’è sempre qualcun altro che può fare un di più per compensare. Complimenti alla società, che non ha fallito le scelte più rischiose».

© RIPRODUZIONE RISERVATA