L’EA7 Milano non molla un colpo
Niente da fare per la Red October

Cantù ci prova, ma non riesce a pareggiare la serie: ora si è sul 2-0, mercoledì tutti a Desio

Niente da fare. Milano, questa Milano, è per il momento troppo forte per Cantù, che non riesce nell’impresa di pareggiare la serie: 87-75.

Ora si è sul 2-0 e mercoledì (ore 20.30) ci si trasferisce tutti a Desio per gara-3, con il quintetto di Pianigiani che ha già a disposizione il primo match-ball in questi quarti di finale playoff.

La cronaca: l’approccio della Red October è diverso rispetto a gara-1. Una condizione che permette agli uomini di Sodini di restare in partita, anche perché Thomas è particolarmente ispirato.

Poi la gara, in un amen, cambia volto e l’EA7 mette avanti la testa, una volta per tutte: alla prima sirena si va sul 24-17. Per Cantù hanno segnato solo in tre: Thomas 10, Burns 4 e Chappell 3.

I biancazzurri sono nervosi. Ce ne si accorge soprattutto a inizio secondo periodo, quando a Milano va tutto bene. Al 14’ i brianzoli hanno già subito 42 punti (contro i 25 realizzati) e due minuti più tardi sono doppiati (50-25).

Meno male che Culpepper si scuote e che il finale di quarto non è altrettanto sconvolgente. Significa, in soldoni, che al riposo si va sul 54-39. Paradossalmente molto meglio di come si erano messe le cose.

Dall’intervallo esce bene la Red October che nel momento in cui potrebbe crollare (quarto fallo di Burns, fin lì 16 punti) rialza la testa e arriva fino a -7 (61-54) al 27’.

Sodini parte con l’alternanza dei giocatori, affidandosi anche a Ellis, Cournooh, Parrillo e Maspero. Ma Milano è Milano, e si vede nel parzialone finale che porta all’ultimo intervallo sul 68-55, non il modo migliore per arrivare ai 10 minuti conclusivi.

La Red October ha il grande merito di non mollare mai. Sale in cattedra Culpepper, che tra l’altro firma il 70-61 del 32’. Ma di là c’è un fuoriclasse come Vlado Micov: l’ex è impietoso e riesce a tenere Milano avanti bene (75-61 al 34’).

Le squadre sono stanche, e si vede. Ma la situazione fa comodo all’EA7, che guida (80-65 al 37’, ancora Micov che arriva a quota 13). Se non è già finita, poco ci manca. Cantù ci riprova, per l’ultima volta (62-72 al 39’), ma è anche un po’ sulle ginocchia per la stanchezza. E Milano fa pesare la profondità del suo roster.

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