Brienza: «Non so perché
non sia stato fatto fallo»

Il coach canturino sull’ingenuità che è costata la partita a Cantù a Venezia. «Ovviamente l’errore è sotto gli occhi di tutti».

Contro i più forti puoi anche giocare una grandissima partita, ma a fare la differenza resterà sempre il dettaglio. E l’Acqua San Bernardo Cantù lo ha provato una volta di più ieri al Taliercio contro l’Umana Reyer. Il riferimento va ovviamente all’ultimo possesso veneziano quando i brianzoli, senza fare fallo, hanno concesso a Austin Daye la tripla del 77-77.

«Nel timeout avevo detto che Venezia avrebbe commesso fallo e infatti ha mandato in lunetta Gaines. Oggi (ieri ndr) Frank non ha però segnato tanto sui personali, ma resta comunque il nostro giocatore di riferimento ed era giusto andasse lui in lunetta. Se fosse stato 2/2 saremmo andati sul +4 e avremmo fatto difesa. Segnandone solo uno invece avremmo dovuto fare fallo, non è stato così e non so il motivo. Nel timeout era stato chiesto di leggere la situazione» svela Nicola Brienza il dialogo fra staff tecnico e giocatori.

«Ovviamente l’errore è sotto gli occhi di tutti e ci è costato la partita - rileva con amarezza -. A volte siamo troppo ingenui ed è il motivo per cui abbiamo perso alcune gare in passato. Speriamo, dopo Milano e Venezia, di aver pagato pegno ed essere più freddi sul particolare nelle prossime gare».

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