Cantù, Marson si prende la scena
«Ma io resto sempre Davide»

Tante le attenzioni, a Desio, per il presidente in pectore. Quei due striscioni in curva

Il debutto (o quasi debutto) non ha visto una vittoria sul parquet, ma a scena per volti versi è stata sua. Ieri non è per nulla passato inosservato, e non per la scelta di un’esotica camicia bianco-azzurra, per nulla banale, proprio come lui. Nell’ultimo periodo per Cantù è stato il faro, il porto franco e sicuro dove andarsi a rifugiare nei momenti di maggiore burrasca e la luce che ora si appresta ad indicare la via di Cantù.

Un supporto che non è mai mancato, neanche nei momenti più bui, e un ruolo di primo piano anche nel passaggio di proprietà tra Gerasimenko e Tutti Insieme Cantù.

C’è poco da fare, il protagonista è lui, Davide Marson. Dopo essersi preso il Pianella, adesso è pronto a prendersi la presidenza. Un ruolo condiviso, come ha già detto, ma che nasce da un progetto a lungo termine e che insieme a un’ampia visione che vuole coinvolgere in modo forte tutto il territorio. Lui ci scherza su, quando gli si chiede se da oggi vada chiamato presidente, risponde sorridendo: «Chiamatemi Davide, come sempre». Non è falsa modestia, è un modo di intendere la vita e le cose, soprattutto qui, soprattutto a Cantù, con una gestione che vuole coinvolgere e includere, come un grande famiglia.

Una partita che si gioca fuori dal parquet ma che, a salvezza ormai acquisita e con una squadra che viaggia su medie incredibili, è possibilmente molto più importante. La posizione è ancora da ratificare ufficialmente, ma, come si dice in questi casi manca solo la firma.

Morigerato e calmo, forse anche per via di una partita che dopo un inizio speranzoso ha preso inevitabilmente la via della Venezia Giulia, Marson ha seguito la partita dalla prima fila. Seduto.

Gara non semplice per i canturini, che dopo un periodo d’oro si sono trovati a confrontarsi con la prima pesante sconfitta da tanto tempo a questa parte. Prima o poi doveva succedere, d’altronde. Sono arrivati comunque gli applausi dei 3.300 presenti al PalaBancoDesio, numeri più bassi rispetto alla prima della nuova società, mettiamoci anche il primo vero caldo e tanti altri piccoli fattori.

Prima della gara spazio ad Abilitiamo, nella giornata del Basket Blu Day, per sensibilizzare sull’autismo.

Nel mentre c’è stato anche lo striscione per la Briantea84, fresca vincitrice della Coppa Italia di basket in carrozzina e sempre più unica potenza dominante della penisola.

Trentasei anni fa, infine, la vittoria contro il Billy Milano in finale di Coppa Campioni a Grenoble, striscione anche per questo evento, in previsione del derby di domenica prossima.n 

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