«Il Lombardia a Como è un’opportunità»
«Ci affidiamo al buon senso della gente»

La presentazione al Museo del Ghisallo della Classicissima che quest’anno si correrà a Ferragosto

Un filmato del Giro di Lombardia del 1953, una vera Lucia in carne e ossa alle spalle dei relatori, nel contesto del Museo del Ghisallo, struttura in cerca di rilancio.

Tra storia e presente, è stata presentata l’edizione 2020 del Giro di Lombardia, un’edizione «anomala», come tutti i presenti l’hanno definita. Anomala perché, com’è noto, si disputerà a Ferragosto e perché dovrà fare i conti con il distanziamento sociale imposto da Governo e protocolli Uci.

243 chilometri, partenza da Bergamo con orario posticipato a mezzogiorno, arrivo sul lungolago di Como intorno alle 18.30. In mezzo, tutti i luoghi classici della corsa, in particolare il Ghisallo, il Muro di Sormano, Civiglio e la Valfresca.

Il Comune di Como, anche quest’anno, farà la sua parte: «Il Lombardia è una grande opportunità – ha detto Marco Galli, assessore allo Sport -: è un evento clou, l’organizzazione è consolidata, ma tra il fare le cose e non farle il confine è sottile. È giusto sorridere, vivere la corsa e fare festa con le precauzioni del caso: il calcio ha ripreso, ma a porte chiuse, il ciclismo rilancia il pubblico e il tifo, farà vedere una città viva e aperta».

E la sicurezza è stato uno dei temi “caldi” dell’intervento di Stefano Allocchio, vicedirettore di corsa per Rcs Sport che organizza il Lombardia: «Seguiremo il protocollo Uci e il nostro e ringraziamo Comuni e forze dell’ordine che ci ospiteranno. Cercheremo di non avere affollamento, ma non potremo garantire per tutta la corsa: alla partenza e all’arrivo ci saranno transenne aggiuntive, noi stessi dello staff faremo tamponi e test sierologici. Lungo il percorso ci appelliamo al buon senso della gente, all’uso di mascherine e al distanziamento».

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